È arrivata una stangata per le sigarette elettroniche e non

sigaretta elettronica

La mazzata sul fumo è arrivata. Il pacchetto di sigarette dal primo gennaio costa 8-13 centesimi in più rispetto al 2020. Un rialzo che sembra non far notizia. E invece la differenza la fa, se è vero che sono ricominciati i sequestri di sigarette di contrabbando in arrivo dall’Egitto via Grecia. L’ultimo, di una tonnellata, è avvenuto in Emilia-Romagna giusto qualche giorno fa.

Ma il rincaro più clamoroso riguarda la sigaretta elettronica. La nostra redazione l’aveva annunciata diverse volte, negli ultimi mesi. Qualcuno aveva sperato in un ripensamento dell’ultimo momento a cura della direzione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Invece la misura è passata. Ecco quanto costa di più ai fumatori di “svapo” ce lo spiegano gli Esperti di Fisco di ProiezionidiBorsa.

L’escalation del salasso

È arrivata una stangata per le sigarette elettroniche e non. L’imposta sul consumo dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, ovvero le sigarette elettroniche è stata innalzata in modo significativo. È scattata al 15% per i prodotti con nicotina e al 10% per i prodotti senza nicotina.

Dal prossimo anno si passa al 20 e al 15% e nel 2023 si toccheranno il 25 e il 20%. Qualcuno, vedendo i rialzi delle ricariche, è tornato a sfoderare l’accendino. Altri, invece, si sono rassegnati a pagare di più.

Ma la cosa non finisce qui. Ecco cosa succede ai tabaccai e ai negozi autorizzati alla distribuzione e alla commercializzazione. D’ora in poi sono tenuti a versare una cauzione pari al 10% dell’imposta gravante su tutto il prodotto giacente. E comunque non possono versare un’imposta inferiore a quella dovuta mediamente per il periodo di tempo a cui si riferisce la dichiarazione presentata ai fini del pagamento.

È arrivata una stangata per le sigarette elettroniche e non

Fra quattro mesi, a partire dal primo aprile prossimo, la circolazione dei prodotti sarà anche soggetta ad altri condizionamenti: dovranno riportare appositi contrassegni di legittimazione e le avvertenze stampate sulla confezione, esclusivamente in lingua italiana. La vendita di sigarette elettroniche sarà sempre soggetta a una autorizzazione, per la quale va presentata apposita istanza.

Inoltre, sono specificate le norme per la tenuta dei registri e documenti contabili, per la liquidazione e il versamento dell’imposta di consumo, anche in caso di vendita a distanza. In sostanza, gli esercizi che effettuano la vendita al pubblico, devono seguire le stesse norme previste per il commercio di tabacchi lavorati.

 

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