Dopo il solstizio d’estate prepariamoci ad accogliere amore e soldi, preparando l’acqua di San Giovanni con questi fiori

tradizione

Il 24 giugno si celebra San Giovanni Battista. Il 21 abbiamo avuto il solstizio che ha dato inizio ufficialmente all’estate. Un mix di tradizione popolare e religiosa vorrebbe che la notte del 23 gennaio fosse magica. Secondo la tradizione siamo nel momento in cui la natura ed anche le colture sono al loro apice. Quello che ci vuole è quindi un rimedio per allontanare siccità e altre devastazioni dei campi. L’acqua di San Giovanni è solo una delle tradizioni apotropaiche di questa notte. Vediamo quindi come si procede per prepararla ed in particolare che funzioni avrebbe.

Dopo il solstizio d’estate prepariamoci ad accogliere amore e soldi, preparando l’acqua di San Giovanni con questi fiori

La leggenda è a metà fra il sacro e il profano come spesso accade nelle tradizioni popolari rurali. Si mischiano elementi di superstizione a quelli religiosi. La notte di San Giovanni, secondo tradizione, calerebbe la “rugiada degli dei”. Questa rugiada andrebbe utilizzata come acqua purificatrice e scaccerebbe disavventure e guai, garantendo un ottimo raccolto. Il giorno della nascita di San Giovanni probabilmente fu scelto per la vicinanza al solstizio. Inoltre la testa del Battista fu voluta da Salomè, che la tradizione identificò come strega. Stanotte, quindi, ci sarebbe la vittoria su tutte le negatività e stregonerie.

Cosa serve per preparare l’acqua di San Giovanni

Avremo bisogno di:

  • una terrina di medie dimensioni da riempire con acqua;
  • un rametto di Iperico;
  • un rametto di ruta;
  • circa un rametto di lavanda;
  • un ramoscello di rosmarino.

Questa indicata è la ricetta base ma poi può essere arricchita con malva, artemisia o petali di rosa

Il significato di ogni erba

L’Iperico è anche detto Erba di San Giovanni ed è da sempre conosciuta come pianta scacciaguai. Addirittura nel Medioevo si usava per curare l’epilessia. Ai giorni nostri invece è noto per essere un potente antidepressivo in grado anche di interferire con farmi con la stessa funzione.

La ruta è una pianta che in certe dosi è tossica. Grazie al profumo pungente, nel Medioevo, era considerata pianta anti spiriti maligni. Oggi la conosciamo, invece, come repellente per vipere o parassiti dell’orto. La lavanda è invece detta Spiga di San Giovanni. Quest’ultima è considerata simbolo di purezza.

Il rosmarino è un’altra aromatica considerata benefica. In epoca passata, si usava produrre dei cucchiai in legno di rosmarino perché sembrava proteggere dall’avvelenamento. Ora lo apprezziamo per le virtù repellenti per le zanzare ma anche per aumentare la concentrazione.

Il rito

Il rito vuole che le erbe vengano immerse in acqua non prima del tramonto. La bacinella va esposta fuori dalla finestra per tutta la notte. La mattina del 24 giugno, bisognerebbe lavare il volto con quest’acqua su cui sarebbe discesa la rugiada degli dei.

Dopo il solstizio d’estate prepariamoci perché l’acqua di San Giovanni porterebbe buona sorte, benessere e soldi.

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