Dopo il 15 settembre l’INPS revocherà la pensione a questi pensionati

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Potrebbero arrivare, poco prima della fine dell’estate, amare sorprese per tanti pensionati.  In particolare per i titolari di pensioni legate al reddito che saranno rimasti inadempienti di fronte ai solleciti ricevuti da parte dell’INPS. Costoro infatti hanno l’obbligo di dichiarare i propri redditi e qualora richiesto dalla legge, del coniuge e dei componenti del nucleo rilevanti per la prestazione. Mentre non hanno tale obbligo i pensionati residenti in Italia beneficiari delle prestazioni collegate al reddito che abbiano già dichiarato al Fisco tutti i redditi.

In quest’ipotesi l’INPS acquisirà tutte le informazioni reddituali rilevanti per le prestazioni collegate al reddito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Nonché da altre banche dati delle pubbliche amministrazioni. La dichiarazione reddituale rilevante per le prestazioni collegate al reddito in godimento può presentarsi telematicamente accedendo al sito dell’INPS muniti di credenziali d’accesso. In alternativa mediante il Contact Center al numero fisso 803 164 o mobile 06164164, nonché mediante CAF o presso strutture territoriali INPS.

Quali sono i soggetti obbligati a fare questa dichiarazione

Obbligati a rendere la dichiarazione reddituale sono i pensionati che negli anni antecedenti a quello di verifica non hanno avuto altri redditi oltre alla pensione. Ovviamente se la situazione è variata rispetto a quella dichiarata per l’anno precedente. Nonché i titolari di prestazioni collegate al reddito che non comunicano all’Agenzia delle Entrate tutti i redditi influenti sulle prestazioni. Ad esempio quelli da lavoro dipendente svolto all’estero, interessi postali o bancari.

Sono poi obbligati i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali e che si dichiarano diversamente ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate. Ad esempio coloro che svolgono lavoro autonomo o occasionale o derivante da collaborazione coordinata e continuativa. Infine coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate e in possesso di redditi ulteriori.

Dopo il 15 settembre l’INPS revocherà la pensione a questi pensionati

L’INPS col cedolino del mese di agosto ha comunicato oltre alla data di erogazione della pensione l’eventualità per molti pensionati di vedersi sospesa la pensione. Tale eventualità riguarda i titolari le cui pensioni siano collegate al reddito che, nonostante i solleciti non abbiano ancora fornito i dati reddituali del 2019. A costoro nel frattempo nei mesi d’agosto e settembre si applica una trattenuta sul rateo.

In particolare di circa 11 euro, per le pensioni integrate al minimo o del 10% della pensione per quelle d’importo superiore. Ai pensionati inoltre l’INPS ha anche provveduto all’invio di una raccomandata specificando il 15 settembre 2022 come termine ultimo per l’invio dei dati richiesti. A chi pertanto rimarrà inerte, dopo il 15 settembre l’INPS revocherà definitivamente la prestazione collegata al reddito relativa al 2019, oltre al recupero dell’indebito percepito.

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L’INPS paga la pensione 11 anni prima a chi presenta questa documentazione

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