Differenza tra carta di debito, bancomat e carta di credito in breve

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In cosa differisce la carta di debito dalla carta di credito? Carta di debito e bancomat sono considerabili la stessa cosa? Sono domande che potrebbero ricorrere in maniera costante nella vita quotidiana. Può, perciò, essere utile fare i dovuti distinguo tra tre termini che possono entrare spesso nelle dinamiche della quotidianità.

Differenza tra carta di debito, bancomat e carta di credito e in breve

Carta di debito e carta di credito sono due strumenti che, com’è noto, consentono di effettuare pagamenti elettronici. Transazioni, cioè che avvengono senza l’ausilio di contanti. All’apparenza, tra l’altro, hanno anche molti tratti in comune, a partire da come si presentano “fisicamente”. Sono cioè delle tessere plastificate, ma hanno differenti principi che le contraddistinguono.

Cosa si intende con la parola carta di debito e in cosa differisce dal bancomat

La carta di debito è uno strumento che consente sia di pagare presso gli esercizi commerciali che di effettuare prelievi. Non è difficile avere un chiarimento su quella che è la differenza tra carta di debito e bancomat.

Le operazioni che si svolgono con essa, prelievi presso sportelli automatici o acquisti, avvengono attraverso circuiti come Bancomat. Ed è per questo che, comunemente, nel gergo quotidiano si tende a dare alla carta di debito il nome di bancomat.

Le spese effettuate con essa comportano che le cifre spese siano scalate dal proprio conto corrente. Perché si chiama carta di debito? Perché gli importi hanno un addebito pressocché immediato.

Gli importi pagati con la carta di debito non possono comunque essere superiori al saldo disponibile (più il fido, qualora sia previsto dagli accordi con la propria banca). Potrebbe, inoltre, prevedere dei limiti da non superare giornalmente o mensilmente.

Le caratteristiche della carta di credito

Anche la carta di credito potrebbe essere associata ad un conto corrente. Tuttavia, il principio fondamentale che la contraddistingue è la possibilità di differire l’addebito di una spesa. Nel momento in cui si paga un importo, non viene cioè subito addebitato.

In base agli accordi che si hanno con chi la rilascia, potrebbe essere addebitato dopo trenta giorni. In alcuni casi c’è anche l’opportunità di ammortizzare quanto speso in più rate.  Si dovrà, ovviamente, informarsi su quali siano i termini di queste eventualità.

La carta di credito, oltre al nome del titolare e il numero sul fronte, presenta sul retro i codici di controllo CVV2 o CVC2. Ogni carta di credito ha un plafond, cioè un limite mensile relativo alle spese. Non la si può, cioè, utilizzare per un cumulo di importi che sia superiore ad un tetto massimo fissato dal piano a disposizione. Questo potrebbe dipendere dalla capacità di rimborso che si riconosce a colui il quale a cui viene rilasciata.

Pagamenti elettronici sempre più diffusi e vale la pena conoscere certi temi

La differenza tra carta di debito, bancomat e carta di credito è, dunque, facile da apprendere. Questi concetti consentono di mettere in chiaro termini che si usano spesso nel quotidiano, ma di cui si potrebbe non conoscere alcuni dettagli. Un po’ ad esempio quando si cerca di capire quale sia la differenza tra saldo contabile e saldo disponibile sul conto.

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