Dal MISE arriva un fiume di soldi per le donne disoccupate e le lavoratrici oltre a questi contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro

Bonus donne disoccupate

A maggio si arricchisce ulteriormente il ventaglio dei fondi messi a disposizione del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) per le imprese, costituite o da costituire.

Abbiamo già parlato della misura “ON – Oltre nuove imprese a tasso zero”, che prevede incentivi per chi intende mettersi in proprio. La misura si rivolge a giovani tra i 18 e i 35 anni o donne di tutte le età, senza vincoli geografici.

Ora ci concentreremo invece su due misure che vedranno la luce proprio a maggio. Vale a dire le risorse stanziate attraverso il Fondo Impresa Femminile e il Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole. Detta diversamente, dal MISE arriva un fiume di soldi in questo mese e vediamo come e chi può fare domanda.

Le risorse in favore delle donne disoccupate e le lavoratrici

Le risorse del Fondo Impresa Femminile sono gestite da INVITALIA per conto del MISE. In sostanza l’iniziativa punta a incentivare le donne ad avviare una nuova impresa o potenziarne una già operativa.

Abbiamo già visto chi può accedere alla misura. Qui ricordiamo solo che a partire dal 19 maggio si possono presentare le domande relative alle sole imprese da costituire o costituite da meno di 12 mesi.

Dal MISE arriva un fiume di soldi per le donne disoccupate e le lavoratrici oltre a questi contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro

Un’altra misura per la quale sarà possibile chiedere contributi a fondo perduto (CFP) riguarda le imprese agricole. Il 2 maggio è arrivato il Decreto Direttoriale per accedere alle risorse del Fondo per gli investimenti innovativi di queste imprese.

La misura agevola gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi che determinano il reddito agrario. Oppure in beni strumentali immateriali e ricompresi tra quelli ammessi all’agevolazione.

I CFP sono destinati alle imprese agricole di micro, piccola e media dimensione e che non risultino come imprese in difficoltà o liquidazione e similari. Devono avere sede legale o unità locale sul territorio nazionale ed essere regolarmente iscritte e attive nel Registro delle imprese. Infine non deve trattarsi di imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non restituito gli aiuti individuati come illegittimi o incompatibili dalla CE.

Le spese ammesse al contributo a fondo perduto fino a 20.000 euro

Le spese possono accedere alle agevolazioni se rispettano alcuni requisiti:

  • devono riguardare la trasformazione o la commercializzazione dei prodotti agricoli;
  • essere sostenute dopo la data di inoltro della domanda di agevolazione;
  • essere ultimate entro 1 anno dalla data del provvedimento di concessione;
  • vanno mantenute per almeno 3 anni dalla data di erogazione del saldo del contributo. Oppure, se successiva, a partire dalla data di installazione dell’ultimo bene agevolato;
  • vanno pagate solo attraverso conti correnti intestati all’impresa beneficiaria (pagamenti tracciati).

Non sono ammesse alle agevolazioni, invece, le spese che attengono a beni usati o sostenute mediante locazione finanziaria. Stessa sorte per le spese ascrivibili a titoli di spesa il cui importo è inferiore a 500 euro al netto di IVA.

Ad ogni modo le spese ammesse e per le quali si chiede l’accesso al ristoro non possono essere di importo inferiore a 5mila euro.

Domanda e termini

Chi è in regola con tutti i requisiti (invitiamo il Lettore interessato alla visione completa del testo ufficiale) può fare domanda dal 23 maggio al 23 giugno.

Il beneficio può coprire fino a un massimo del 40% dei costi ammissibili e ad ogni modo entro il limite dei 20mila euro per soggetto beneficiario. Le risorse saranno erogate sulla base di una procedura valutativa a sportello, cioè seguendo un ordine cronologico di presentazione.

Approfondimento

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