Questi sono giorni cruciali per alcune grandi aziende come Amazon, ma anche Microsoft, Meta e Apple, poiché pubblicheranno i risultati trimestrali. Pochi giorni fa, però Jeff Bezos ha subito una forte “strigliata” da Trump e il titolo è crollato.
La politica tariffaria di Trump continua ad agitare i Mercati, e non sono poche le polemiche innescate in ogni settore. i Dazi, c’è poco da fare, stanno creando danni, e non da poco. Se poi ci mettiamo dichiarazioni pubbliche strumentalizzate, è facile immaginare come alcuni titoli possano risentirne ancora di più. Ci riferiamo in particolare alle recenti accuse mosse da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Cianca, verso Jeff Bezos e il suo staff, definendo quelli che poi si sono rivelati solamente dei rumors come atti “ostili e politici”.
Amazon crolla e Bezos tenta il tutto per tutto, in vista delle trimestrali
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Il Presidente Trump sembra che abbia chiamato Jeff Bezos a spiegare le sue intenzioni circa la pubblicazione degli aumenti tariffari nel marketplace. Più in particolare, da alcune indiscrezioni era emerso che su Amazon Haul – la sezione low cost – sarebbero potute comparire specifiche sull’aumento dei prezzi a causa dei dazi. Sono seguite accuse pesanti da parte della Leavitt, che ha ricordato anche come Bezos fosse implicato in “accordi coi cinesi” dannosi per l’America.
Tim Doyle, portavoce di Amazon, ha prontamente smentito l’ipotesi della pubblicazione degli aumenti dei prezzi, e sembra che Trump abbia apprezzato la tempestività e anche l’onestà di Bezos. Ma nel frattempo il titolo è crollato in Borsa e proprio in questi giorni il colosso dell’e-commerce pubblicherà anche i trimestrali. Si teme una ripercussione molto più pesante del previsto sul titolo, poiché gli eventi recenti si inseriscono in una situazione già di per sé ampiamente volatile. E, come ipotizzano alcuni esperti, questi “battibecchi” potrebbero nascondere ulteriori mosse sfavorevoli per Bezos, esattamente com’è successo per Tesla. La volontà di orientare gli acquisti verso merci esclusivamente americane potrebbe essere fatale per Amazon, con un Trump disposto a tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche sacrificando le proprie “pedine”.
Ciò significa che il titolo Amazon potrebbe riservare pessime sorprese agli investitori, contrariamente ad alcune previsioni che vedevano la società come molto promettente grazie alla sua resilienza. Alcuni analisti ricordano che oltre ai danni dei Dazi su quello che è il cuore pulsante dell’e-commerce (la vendita al dettaglio) sotto la lente d’ingrandimento ci sono anche le incertezze sull’espansione dei data center (e dunque sui profitti derivanti da Amazon Web Services) nonché l’aumento degli investimenti sulla logistiche e sull’IA che potrebbero indebolire la capacità di Amazon di resistere a ulteriori shock.