Cos’è il quoziente familiare e chi potrebbe pagare meno tasse in Italia

nucleo familiare

Dopo la riforma dell’IRPEF del Governo Draghi, con le aliquote che sono scese da cinque a quattro, presto in Italia la tassazione potrebbe di nuovo cambiare. Stavolta con i provvedimenti del nuovo Governo italiano che è guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Nel suo discorso programmatico al Parlamento italiano, infatti, la leader di Fdi ha accennato ad una misura da tempo cara ai partiti di centrodestra. Ovverosia quella che, se approvata, porterebbe nel nostro Paese all’introduzione del cosiddetto quoziente familiare.

Cos’è il quoziente familiare e come cambierebbe il prelievo fiscale nel nostro Paese

Nel dettaglio, l’obiettivo del Governo Meloni è quello di introdurre una misura che, indirettamente, potrà sostenere la natalità. Ovverosia incentivare le famiglie a fare più figli. E questo perché con il quoziente si pagherebbero le tasse in base al carico familiare. Ovverosia, più figli si hanno, e meno tasse in proporzione si pagheranno.

Rispetto invece, per rendere l’idea, a chi è single e dichiara al Fisco lo stesso reddito. Ecco, quindi, cos’è il quoziente familiare. Con le famiglie numerose che, per quanto detto, sarebbero avvantaggiate nel pagare meno tasse nel nostro Paese.

Come ogni misura, pure quella relativa al quoziente familiare ha in ogni caso i suoi pro ed i suoi contro. In quanto avvantaggia, in linea generale, le famiglie che sono numerose ma che hanno un reddito elevato. Precisamente, quelle famiglie numerose che vivono di un solo reddito alto. Percepito magari da uno dei due genitori mentre l’altro non lavora.

Chi e come si pagheranno meno imposte grazie ai provvedimenti del Governo Meloni

L’introduzione del quoziente familiare, quindi, è una misura di revisione del carico fiscale IRPEF per le famiglie italiane. Ma i provvedimenti annunciati dal premier in materia fiscale non finiscono qui. In quanto, per esempio, è già in cantiere l’innalzamento della soglia dei ricavi o dei compensi per le partite IVA in flat tax.  Con l’obiettivo di far rientrare nel regime fiscale agevolato chi fattura fino a 100.000 euro annui. E non più fino ad un massimo di 65.000 euro che è il limite attuale.

A questa tassa piatta, inoltre, dovrebbe aggiungersi pure quella incrementale. Per premiare con meno tasse da pagare quelle imprese che generano fatturati superiori al massimo dei tre anni precedenti. Con la flat tax applicata proprio sulla parte eccedente. Inoltre, stando ad una proposta di Legge già depositata dalla Lega, dal 2023 la soglia dei pagamenti in contanti in Italia potrebbe essere innalzata fino a ben 10.000 euro.

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