Cosa tagliare sulle spese per arrivare a fine mese e contenere l’aumento di bollette e beni primari

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La vita per gli italiani è diventata davvero difficile. L’inflazione galoppante, arrivata ormai a livelli record non dà tregua. L’aumento del costo della vita mette in ginocchio famiglie che fino a pochi mesi fa non erano da considerare come povere. Bollette delle utenze domestiche, prodotti di largo consumo, carburanti. Tutto è in aumento e le statistiche dimostrano come molte famiglie stiano cambiando il loro stile di vita. Con scelte a volte clamorose e sorprendenti per arrivare a fine mese. Cosa fanno gli italiani per contenere l’aumento del costo della vita e le scelte delle famiglie che tagliano dove prima non si tagliava, ha dei risvolti sorprendenti.

Cosa tagliare sulle spese per arrivare a fine mese, le particolari scelte delle famiglie

Tutto aumenta, dalle bollette al carburante, dalla polizza auto alle sigarette. E perfino i beni di primissima necessità sono aumentati a livello esponenziale. E le famiglie iniziano a fare i conti con le inevitabili ristrettezze. Tagliare le spese per arrivare a fine mese, questo ciò che adesso è diventata priorità. E alcuni studi statistici mettono in luce che ci sono famiglie che, cambiando abitudini, hanno tagliato perfino il cibo. Inevitabile che con una inflazione che viaggia spedita verso il 12%, le famiglie inizino a calmierare le spese. Per una inflazione del genere, un lavoratore con stipendio netto da 1.500 euro al mese, ne dovrebbe prendere immediatamente uno prossimo ai 1.700 per restare nella condizione pre-crisi.

Ma a nessuno è stato aumentato lo stipendio in maniera così considerevole. Ed a poco servono tagli del cuneo fiscale, Bonus una tantum e piccoli incrementi di salario. Oppure le sanatorie delle cartelle che offrono sconti purché si paghi qualcosa. Cosa tagliare sulle spese per arrivare a fine mese è la domanda che molti si pongono e la cui risposta porta a scelte drastiche ed a volte drammatiche.

Dove gli italiani tagliano di più

Uno studio della Coldiretti con il Censis ha portato alla luce uno spaccato davvero inquietante di quanto sta accadendo oggi alle famiglie italiane. Per far quadrare i conti ed arrivare a fine mese senza rischiare di farsi staccare la corrente, o non poter pagare l’affitto, si taglia perfino il cibo. Porzioni ridotte sono la prima soluzione. Ed è quella che statistiche alla mano adottano 6 famiglie su 10, almeno tra quelle non certo benestanti ma non necessariamente povere. L’altra via è quella di passare a cibi di peggior qualità. In questo caso poco meno di una famiglia su 2 sceglie il peggioramento della qualità dei cibi acquistati. E i beni non necessari, cioè i vizi o gli “sfizi” di una volta ormai vanno nel dimenticatoio.

La metà delle famiglie che prima acquistava alcolici adesso non lo fa più. Ma andando più nel profondo delle rinunce e dei tagli, quasi 4 famiglie su 10 rinunciano a dolci, salumi, pesce e carne. Il calo dei prodotti primari riguarda anche i beni per l’infanzia, ridotti allo stretto necessario. Un campione di italiani che è stato oggetto dell’indagine di Coldiretti ha messo in luce il fatto che ha ridotto se non annullato l’uso del forno elettrico, dell’asciugacapelli, del ferro da stiro. Ai normali supermercati la stragrande maggioranza degli intervistati sceglie per necessità il discount. Tutto questo nonostante i Bonus famiglia che il Governo sta varando o che ha varato nei mesi scorsi.

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