Cosa succederebbe al cervello quando andiamo in depressione, i danni dell’ansia

ansia

Non si sa ancora con certezza quali sarebbero i motivi che ci portano a soffrire di ansia. Fattori genetici, stress o eventi traumatici e disturbi psicologici sarebbero le categorie più diffuse e studiate. Quando soffriamo di stati ansiosi, alcuni circuiti cerebrali si attivano più di altri. Ci sarebbe un aumento nella produzione di noradrenalina, ipotalamo, ippocampo e corteccia cerebrale verrebbero stimolate particolarmente. In generale, però, ognuno di noi ha un organo che durante i periodi ansiosi si indebolisce e diventa una specie di bersaglio. Qualcuno potrebbe soffrire di tachicardia, chi di mal di pancia, chi di cefalea.

Gli ultimi anni sono stati molto duri per tutti. Una situazione come quella creata dalla pandemia mondiale ha aumentato i casi di ansia e depressione portando il problema a un altro livello. L’impossibilità di uscire liberamente, la convivenza forzata e la paura per ciò che stava succedendo, ha messo nell’angolo molte persone che si sono ritrovate a dover gestire malesseri sconosciuti.

Sostanze chimiche che agiscono mutando il fisico

Durante il lockdown i sintomi ansiosi e depressivi hanno subito un peggioramento che ha riguardato il 40% degli italiani. La qualità della vita si è abbassata e il ritmo sonno-veglia ha subito degli sbalzi veramente dannosi. Uno studio delle Università di Genova e Pavia ha dimostrato come a soffrire maggiormente siano state le donne. Secondo i ricercatori i dati in loro possesso sono affidabili. Fumo, gioco d’azzardo e altre dipendenze sarebbero stati influenzati in questo periodo dalla situazione di stress vissuta andando a occupare una parte importante della giornata.

Ma cosa succederebbe al cervello quando soffriamo di depressione? Ci sarebbe una produzione irregolare di sostanze chimiche che solitamente regolano l’umore, l’attenzione e l’ansia. Secondo i ricercatori olandesi, l’area dell’ippocampo si restringerebbe andando a modificare i comportamenti, le emozioni e la memoria. Queste due conseguenze porterebbero mutamenti fisici e psichici. Il nostro cervello cambierebbe, soprattutto se a lungo andare gli stati ansiosi e depressivi non venissero curati in maniera efficace.

Cosa succederebbe al cervello quando cerchiamo di reagire

Il primo consiglio che gli specialisti ci danno se soffriamo di ansia o depressione riguarda la reazione. Questi disturbi sono gravi, ci portano dentro tunnel bui e potrebbero cambiare la nostra vita per sempre. Eppure i rimedi sarebbero di una semplicità sconcertante. Ciò che possiamo fare è impegnarci nelle attività, anche gradualmente. Camminare, meditare, ascoltare musica, sono attività che possono trasformare l’ansia in forza, dando pace e benefici al cervello.

Naturalmente dovremmo farci aiutare a capire quali sono i motivi da cui derivano gli stati ansiosi. E nei casi più gravi di depressione, cure specialistiche, farmaci e altri rimedi potrebbero essere indispensabili. Si tratta di problemi complessi che dovrebbero essere affrontati da diversi punti vista. Non dovremmo mai sottovalutarli, non dovremmo giudicare chi ne soffre, anche l’informazione potrebbe aiutarci a capire e a prendere coscienza del problema. Gli stati ansiosi potrebbero essere invalidanti, la depressione è una malattia. Evitiamo di esortare all’ottimismo chi soffre, di tirare in ballo orgoglio e volontà, il consiglio migliore sarebbe quello di rivolgersi a uno psichiatra clinico esperto in materia.

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