Cosa cerca il Fisco con le migliaia di lettere in arrivo ai contribuenti

Fisco

La sospensione dell’attività di recupero dell’evasione fiscale era prevista solo fino alla fine di agosto. Adesso l’Agenzia delle Entrate ha già pronte le richieste di adempimento da inviare ai contribuenti in mora. Ma esattamente cosa cerca il Fisco con le migliaia di lettere in arrivo ai contribuenti?

La lotta all’evasione fiscale riprenderà con l’invio di comunicazioni apparentemente bonarie. Si tratta di lettere che vorrebbero provocare un adempimento spontaneo da parte dei contribuenti.

Le lettere già partite a luglio

Alcuni contribuenti hanno già ricevuto simili richieste di pagamento nel mese di luglio. In quel caso, però, si tratta di una dichiarazione differente. È rivolta ai professionisti che non risultano in regola con i parametri cosiddetti ISA. La sigla indica gli Indicatori Sintetici di Affidabilità Fiscale. Cambiano le sigle, ma non la sostanza. In passato, infatti, i professionisti erano soggetti agli studi di settore oppure al cosiddetto redditometro. Adesso si parla di ISA, ma la sostanza non cambia.

Cosa cerca il Fisco con le migliaia di lettere in arrivo ai contribuenti?

Cerca di scovare redditi non dichiarati da sottoporre a tassazione.

L’Agenzia delle Entrate ed il Ministero dell’Economia e Finanze hanno stipulato una vera e propria convenzione. Il dato preoccupante è quello numerico. L’accordo prevede l’invio di ben 650.000 comunicazioni tra il 2020 ed il 2022.

Cosa succede dopo la lettera

È facile immaginare che all’invio della cosiddetta “comunicazione volta a favorire il versamento spontaneo”, nonché l’emersione degli imponibili, farà seguito un vero e proprio accertamento fiscale. È importante ricordare che la lettera non implica necessariamente, o comunque non è ancora, un vero accertamento. Si tratta di una comunicazione con cui l’Agenzia delle Entrate avverte il contribuente dell’esistenza di alcuni elementi contraddittori nelle sue dichiarazioni dei redditi. Per esempio, redditi troppo bassi rispetto al proprio tenore di vita oppure acquisti di un immobile importante a fronte di redditi medi.

Cosa può fare il cittadino

Il contribuente può rispondere dando spiegazioni e può fornire documenti a sostegno della propria tesi.

Per esempio, può darsi che abbia ricevuto l’immobile di pregio in donazione dai propri genitori. Potrebbero essere necessarie spiegazioni anche sui 3 movimenti sul conto corrente che più attirano l’attenzione del Fisco.

L’adempimento spontaneo

Se invece il cittadino si accorge che effettivamente ci sono stati errori nella sua dichiarazione dei redditi, può decidere di mettersi in regola da solo e subito. Una sorta di ravvedimento operoso, sempre esistito nei confronti del Fisco e stavolta provocato da queste richieste di adempimento spontaneo.

Può essere uno strumento di cui approfittare per non incorrere in cartelle esattoriali. Non si può sempre fare affidamento su strumenti che dovrebbero essere eccezionali, come la rottamazione dei debiti con il Fisco.

 

Consigliati per te