Come funziona l’aumento della pensione fino a 2.692 euro mensili

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Dopo l’approvazione del 4 agosto, il Decreto Aiuti bis è arrivato anche sulla Gazzetta Ufficiale (9 agosto). Come a maggio, anche il D.L. 115/2022 contiene molte misure a sostegno di famiglie, imprese e lavoratori. Il caro prezzi erode il potere d’acquisto e il Governo in carica cerca di offrire un riparo ai cittadini.

Ad esempio, è prevista la proroga del taglio accise sui carburanti e l’estensione del Bonus 200 euro. Tuttavia, qui parleremo di alcune misure adottate a beneficio dei pensionati. In particolare vedremo come funziona l’aumento della pensione in base alle ultime disposizioni di Legge.

Le novità sul fronte dell’aumento dell’assegno

La novità più ghiotta per i pensionati riguarda sicuramente la rivalutazione dei vitalizi. Un primo chiarimento s’impone già a livello terminologico. Per aumento vero e proprio s’intende una libera iniziativa del legislatore teso a rivedere gli importi dei vitalizi. Cioè il Governo di turno decide di voler dare più soldi ai pensionati e stop.

La perequazione (ossia la rivalutazione), invece, crea solo un falso effetto ottico. In pratica si aumenta il valore nominale dell’assegno per lasciare invariato il potere d’acquisto precedente. Detta diversamente, la prestazione viene adeguata al nuovo (e più alto) costo della vita.

L’inflazione galoppante del 2022 ha costretto l’esecutivo a intervenire anzitempo su tale fronte. Nel D.L. 115/2022, infatti, vi sono due interventi straordinari al riguardo:

  • l’anticipo al 1° ottobre 2022 della rivalutazione dei vitalizi per i titolari di assegni pensionistici fino a 2.692 euro mensili;
  • il conguaglio della perequazione dal mese di novembre per tutti.

Nel complesso, dunque, sono attesi ritocchi nominali migliorativi sull’assegno di milioni di pensionati.

Come funziona l’aumento della pensione fino a 2.692 euro mensili

Di norma la rivalutazione parte dal 1° gennaio di ogni nuovo anno, sulla base dell’inflazione avutasi nell’anno precedente. Il carovita 2022 ha invece costretto il Governo ad anticiparla all’ultimo trimestre (ottobre, novembre e dicembre) 2022. Inoltre vi fa ricomprendere anche la 13esima mensilità.

Il legislatore ha inoltre chiarito altri tre aspetti molto importanti:

  • l’entità della rivalutazione è pari al 2%;
  • essa spetta solo ai titolari di assegni fino a 2.692 euro mensili;
  • tali somme aggiuntive non rientreranno nel calcolo dei limiti reddituali 2022 per il riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito.

Inoltre, come anticipato, il decreto anticipa al 1° novembre 2022 il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni dello scorso anno.

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