Come bagnare le piante se si è in vacanza anche senza bottiglie capovolte

piante innaffiare

Ci impegniamo tutto l’anno per mantenere vive e in salute le nostre piantine da appartamento. Poi arrivano le ondate di caldo e le ferie e tutti gli sforzi diventano inutili. Ma esiste un modo per salvare le piante mentre siamo in vacanza? Molti le innaffiano con il metodo fai da te delle bottiglie capovolte, ma c’è un’alternativa.

Le soluzioni in commercio per salvare le piante durante le ferie

Non è detto che partire per le vacanze significhi dire addio alle proprie amate piantine. Infatti ormai esistono in commercio diverse soluzioni per bagnare le piante durante le ferie. Vediamo, ad esempio, come bagnare le piante se si è in vacanza innanzitutto con una speciale acqua in gel chiamata acqua complessata. La si trova in flaconcini o sotto forma di granuli da mescolare al terreno, ed è composta di fibre e acqua demineralizzata. Il gel dovrebbe mantenere idratate le piante fino a 15 o 20 giorni (a seconda del prodotto). Per comprarlo basta andare nei negozi di prodotti per il giardinaggio.

In alternativa si possono acquistare vasi o fioriere con un’apposita riserva d’acqua, oppure investire in un impianto di irrigazione automatico. Questo si può collegare direttamente al rubinetto oppure ad un serbatoio di plastica, ed è dotato di una centralina che permette di impostare un programma giornaliero o settimanale, a seconda dei modelli. Il bello di questo sistema è che possiamo sfruttarlo tutto l’anno, non solo durante le vacanze. Certo, le soluzioni in commercio hanno anche uno svantaggio: il prezzo, che va da poche decine di euro fino a cifre importanti. Tuttavia, chi vuole evitare di spendere non deve disperare. Esistono alternative semplici e a costo zero.

Le alternative fai da te per innaffiare le piante

Tra le soluzioni fai da te per innaffiare ne esiste una gettonatissima: il metodo della bottiglia di plastica capovolta. Si tratta di un trucchetto a costo zero, perché richiede solo delle bottiglie di plastica vuote, che tutti hanno già in casa. Bisogna praticare dei forellini nel tappo e alla base della bottiglia. Poi basta riempire d’acqua la bottiglia e inserirla nel vaso, con il tappo all’ingiù. L’idea è che l’acqua scorra lentamente e mantenga idratata la pianta per lunghi periodi. Lo svantaggio di questo metodo è che non è infallibile: l’acqua potrebbe fluire troppo rapidamente o, al contrario, bloccarsi.

Una seconda opzione economica è sfruttare dei contenitori e del filo di cotone o nylon. In questo caso si riempie d’acqua un vaso o un altro recipiente e vi si dispongono attorno le piante da innaffiare. Si immerge una estremità del filo nel contenitore dell’acqua e si interra l’altra estremità nel vaso con la piantina. Poi si ripete l’operazione con tutte le piante.

Entrambe queste soluzioni fai da te permettono di innaffiare le piante lentamente. Ma rimane il problema delle temperature estreme: con il caldo infernale rischiamo comunque che l’acqua evapori in un attimo. Così torneremo a casa e troveremo le nostre piante ormai secche. Ecco allora che entra in gioco un trucchetto per trattenere l’umidità, che possiamo usare da solo o in combinazione con i metodi già descritti.

Come bagnare le piante se si è in vacanza anche senza bottiglie capovolte

Per evitare che l’acqua evapori, e mantenere quindi le piante idratate, si può anche usare il metodo del sacchetto. Basta infatti una busta di plastica per trattenere l’umidità del terreno. Il sacchetto permette addirittura di sfruttare la traspirazione. Bisogna infatti sapere che le piante, dopo aver assorbito l’acqua con le radici, la fanno ritornare nell’atmosfera sotto forma di vapore acqueo. Questo vapore può diventare condensa e tornare a irrigare la pianta. Vediamo allora come procedere:

  • prendiamo una busta di plastica trasparente, abbastanza grande da coprire la pianta e il suo vaso;
  • pratichiamo dei piccoli fori nel sacchetto;
  • infiliamo nel terreno dei bastoncini che possano sostenere il sacchetto;
  • copriamo la pianta con il sacchetto di plastica, fissandolo al vaso con un elastico o uno spago;
  • posizioniamo la pianta su un sottovaso pieno d’acqua;
  • trasferiamo il tutto all’ombra.

Ecco pronta una serra fai da te con materiali di recupero, perfetta per mantenere idratate le piante per una settimana o più. Anche questo rimedio della nonna, tuttavia, non è infallibile. In particolare, bisogna stare attenti ad alcune controindicazioni.

Le controindicazioni del metodo del sacchetto

Innanzitutto, il rimedio del sacchetto non va bene per i cactus e le altre succulente. Queste infatti potrebbero non tollerare il grado di umidità. In secondo luogo, bisogna stare bene attenti a non mettere piante malate sotto la busta di plastica. Infatti parassiti, funghi e simili troverebbero l’ambiente ideale per proliferare. Meglio anche rimuovere le foglie morte prima di procedere.

Infine, bisogna ricordarsi che le piante non amano i ristagni d’acqua. Per evitare che le radici marciscano, è dunque consigliabile bagnare la pianta, aspettare due o tre giorni affinché l’acqua in eccesso evapori, e infine coprire il tutto con il sacchetto. Ecco come bagnare le piante se si è in vacanza. Per proteggere dal caldo il giardino, invece, non dimentichiamoci della pacciamatura estiva, anche con materiali di scarto.

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