Come andare in pensione senza contributi e quali sono le misure assistenziali

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In Italia andare in pensione passa necessariamente dal raggiungimento di determinati requisiti. L’INPS non regala a nessuno la pensione, ed a volte non la eroga nemmeno a chi i contributi da completare li sfiora soltanto. Questo significa che parlare di pensioni per chi non ha una determinata età o ancora di più per chi non ha una carriera idonea e rispondente ai requisiti di una determinata misura, non può accedere a nessuna forma di pensionamento. In questi casi bisogna virare verso le misure assistenziali che l’INPS eroga. Ed escludendo le prestazioni per disabili, il sistema prevede due misure. L’assegno sociale e il reddito/pensione di cittadinanza.

L’assegno sociale per gli over 67

Nel 2022 così come nel 2023 e per gli anni successivi, chi non ha i requisiti per accedere al pensionamento vero e proprio deve virare sull’assegno sociale. Alla pari di chi va in pensione perché raggiunge i 67 anni di età, così chi raggiunge questa età e non ha contributi a sufficienza, può percepire l’assegno sociale. Che prevede però anche un requisito reddituale. Essendo una misura assistenziale, è inevitabile che sia appannaggio di chi ha problemi reddituali. L’importo dell’assegno sociale è pari a 468,28 euro per 13 mensilità. Questo per l’anno 2022 e a misura piena. Infatti l’importo è determinato dal reddito personale o coniugale del richiedente, reddito che determina anche l’assegnazione o meno del beneficio. L’assegno sociale quindi è la prima misura che risponde alla comanda sul come andare in pensione senza contributi. I limiti di reddito da non superare per ottenere l’assegno sono pari a:

  • per un single 6.085,43 euro;
  • per i coniugati 12.170,86 euro.

Come andare in pensione senza contributi e quali sono le misure assistenziali

Se l’assegno sociale è una tipica prestazione assistenziale, ancora di più lo è il reddito di cittadinanza. Che ha delle particolarità e differenze nette rispetto all’assegno sociale a partire dal fatto che l’importo è commisurato alla composizione del nucleo familiare. Inoltre se per l’assegno unico si guarda al reddito personale o coniugale, per il reddito di cittadinanza si guarda all’ISEE dell’intero nucleo familiare comprensivo dei patrimoni.

Patrimonio immobiliare, mobiliare e composizione del nucleo familiare

Bisogna avere un ISEE in corso di validità inferiore a 9.360 euro. E poi un patrimonio immobiliare al netto della casa di abitazione, fino a 30.000 euro e un patrimonio mobiliare fino a 6.000 euro, aumentato di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare dopo il primo ma solo fino a 10.000 euro. Per i figli a carico la soglia di 10.000 euro può essere incrementata di 1.000 euro ogni figlio successivo al secondo.

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