Chi può andare in pensione a 56 anni nel 2022 e 2023 con o senza molti contributi versati

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Andare in pensione al più presto è l’obiettivo della maggior parte dei lavoratori italiani. Il problema principale è che in Italia la pensione è per forza legata a uno di questi due fattori: l’età o i contributi versati. Chi non ha versato molti contributi ma raggiunge, comunque il minimo di 20 anni, deve attendere, nella maggior parte dei casi, la pensione di vecchiaia. Che si raggiunge al compimento dei 67 anni. Chi ha versato molti contributi, invece, può andare in pensione in qualsiasi momento, a prescindere dall’età. Vediamo, quindi, chi può andare in pensione a 56 anni quest’anno e l’anno successivo. Sia in presenza di molti contributi che anche con pochi.

Quando è possibile?

Nel 2022 pensionarsi a 56 anni è possibile per chi ha iniziato a lavorare molto presto. Misure come la Quota 41, infatti, permettono l’accesso a prescindere dall’età, a chi ha versato 41 anni di contributi e rientra in uno dei profili di tutela.

Nel 2022, ma anche il prossimo anno, possono andare in pensione con la Quota 41, quindi coloro che hanno iniziato a lavorare a 15 anni e:

  • si trovano in stato di disoccupazione involontaria a seguito di licenziamento e hanno finito di percepire la NASPI spettante;
  • hanno un’invalidità certificata di almeno il 74%;
  • si prendono cura da almeno 6 mesi di un familiare convivente con grave handicap ai sensi della Legge 104;
  • espletano un lavoro usurante o una mansione gravosa.

In alternativa possono accedere a 56 anni alla pensione anticipata ordinaria:

  • gli uomini che hanno iniziato a lavorare a 13 anni senza mai smettere e hanno versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi;
  • le donne che hanno iniziato a lavorare a 14 anni senza mai smettere e hanno versato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi.

Chi può andare in pensione a 56 anni nel 2022 e 2023 con o senza molti contributi versati

Ma come abbiamo detto in apertura il pensionamento a 56 anni non è possibile solo per chi ha versato tanti contributi. Un pensionamento a questa età, infatti, è previsto anche per chi ha lavorato solo un minimo di 20 anni ma deve essere in possesso di determinati requisiti.

A 56 anni, infatti, possono accedere alla pensione le lavoratrici del settore privato che risultano essere anche invalide. Ma serve un’invalidità di almeno l’80%. E serve la certificazione dell’invalidità pensionabile perché solo l’invalidità civile non basta. In questo caso le lavoratrici che, in possesso di 20 anni di contributi, possono accedere alla pensione a 56 anni. Ma per la decorrenza del trattamento pensionistico dovranno attendere una finestra di 12 mesi.

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