Chi ha problemi di tiroide può ottenere assegni INPS da 287 a 522 euro nel 2021

tiroide

Sono diverse le domande che si pone il soggetto che deve quotidianamente affrontare le limitazioni relative ai disturbi alla ghiandola tiroidea. Chi presenta patologie alla tiroide si chiede se può donare il sangue, se può avere figli, se può prendere la spirulina e tanto altro. Fra questi interrogativi compaiono anche quelli che riguardano eventuali esenzioni dal pagamento del ticket sanitario o il diritto a prestazioni assistenziali o previdenziali.

Conforterà sapere che chi ha problemi di tiroide può ottenere assegni INPS da 287 a 522 euro nel 2021. Quando, infatti, la gravità della malattia è tale da compromettere in misura rilevante le capacità psicofisiche del paziente è possibile ottenere il riconoscimento di benefici economici. In alcuni casi la Commissione sanitaria legale certifica la presenza di una percentuale di invalidità pari al 100%.

Abbiamo indicato in un precedente articolo quali sono “I 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS”. Tuttavia, occorre ricordare che il riconoscimento di eventuali trattamenti pensionistici spetta unicamente in presenza di totale inabilità. Ma anche i pazienti che non presentano menomazioni e infermità permanenti e totali maturano il diritto a sussidi governativi. Ne consegue pertanto che chi soffre di tiroide può ottenere assegni INPS da 287 a 522 euro nel 2021 a seconda della percentuale di invalidità. Inoltre, occorre considerare le specifiche malattie che colpiscono la ghiandola tiroidea perché non per tutte indistintamente l’INPS liquida le prestazioni assistenziali.

Chi ha problemi di tiroide può ottenere assegni INPS da 287 a 522 euro nel 2021

Molto spesso accade che non sia il disturbo alla tiroide in sé a determinare una condizione di invalidità nel soggetto che ne soffre. Piuttosto succede che una grave disfunzione alla ghiandola provochi ricadute tanto negative da ridurre considerevolmente le abilità lavorative del paziente. Di qui, la necessità di percepire un assegno pensionistico a sostegno dell’infermità che la visita sanitaria INPS rileverà. Nel Decreto del 5 febbraio 1992 del Ministero della Sanità sono presenti le tabelle con le relative percentuali di inabilità in riferimento alle diverse minorazioni. Al paziente con ipotiroidismo grave con deficit mentale la Commissione sanitaria INPS attribuisce il punteggio massimo di invalidità.

In caso di ipoparatiroidismo, la percentuale di invalidità oscilla tra il 91% e il 100% mentre parte dal 74% in presenza di carcinomi tiroidei, gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo. Chi ha problemi di tiroide può ottenere assegni INPS da 287 a 522 euro nel 2021 proprio in ragione della percentuale di invalidità che i medici legali assegnano al disturbo. L’importo pari a 287,09 euro corrisponde agli attuali assegni che l’INPS eroga agli invalidi parziali. Riceve invece l’assegno più corposo di 522,10 euro il contribuente che ha ottenuto il riconoscimento di un’invalidità totale e quindi matura anche il diritto all’accompagnamento.

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