Bonus edilizi con cessione del credito strutturale, la ricetta M5S

detrazioni fiscali

Per i lavori in edilizia incentivati dallo Stato italiano con i Bonus, l’opzione relativa alla cessione del credito deve essere non solo confermata, ma anche resa strutturale. È questa, in estrema sintesi, la posizione del Movimento 5 Stelle nel programma elettorale in vista delle elezioni politiche di settembre.

La posizione del Movimento 5 Stelle di certo non sorprende visto che, al pari del reddito di cittadinanza, pure misure come il Superbonus 110% rientrano tra i cavalli di battaglia del partito che è guidato dall’ex premier Giuseppe Conte.

Bonus edilizi con cessione del credito strutturale, la ricetta M5S

Il Superbonus 110%, quindi, per l’M5S deve essere stabilizzato dando così certezze sia alle ditte dei lavori, sia ai proprietari di immobili. Basti pensare per esempio che, attualmente, il 110 per le villette unifamiliari, senza ulteriori interventi legislativi, a partire dal 2023 non ci sarà più.

Per i Bonus edilizi con cessione del credito, a differenza del Movimento 5 Stelle, il centrodestra invece punta ad una revisione ed anche ad un riordino degli incentivi fiscali. Con Forza Italia che, per esempio, sul 110 e sugli altri Bonus punta alla semplificazione. Ovverosia liberare i Bonus edilizi dall’eccessiva burocrazia che attualmente, tra l’altro, hanno portato al blocco di molti cantieri.

Qual è la situazione corrente sulle detrazioni fiscali in edilizia

Ricordiamo che la maggioranza dei Bonus edilizi è stata confermata e prorogata fino al 2024. Con il Superbonus che, addirittura, proseguirà fino al 2025. Precisamente al 110% nel 2023. Per poi far scattare un decalage al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. In particolare, le detrazioni fiscali in edilizia confermate fino al 2024 sono quelle relative al Bonus verde e al Bonus mobili. Ed anche al Bonus ristrutturazioni, all’Ecobonus ed anche al Sismabonus. Senza interventi legislativi, invece, avrà vita breve per il Bonus facciate. Che è confermato, peraltro con una riduzione delle detrazioni ammesse, solo per il corrente anno.

Perché i numeri del Superbonus 110% sono buoni nonostante tutto

Nonostante le truffe ed i vari intoppi, i numeri sul Superbonus 110% sono buoni. In base agli ultimi dati forniti dall’ENEA, infatti, gli investimenti ammessi a detrazione sfiorano ormai la soglia dei 40 miliardi di euro. Numeri che sarebbero stati migliori senza il caos normativo degli ultimi mesi che, tra l’altro, ha portato molte banche a sospendere temporaneamente le operazioni di cessione del credito. Ora spetterà al nuovo Governo, quello che uscirà dopo le elezioni politiche di settembre, fare in modo che i Bonus edilizi tornino appetibili e di facile fruizione come un tempo.

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