Blocco degli stipendi per docenti e Ata precari su supplenza breve

carta del docente

Chi ha lavorato nel periodo del coronavirus nella scuola pubblica su supplenza non si è visto ancora pagare il dovuto. Il blocco degli stipendi per docenti e Ata precari su supplenza breve è dovuto da una errata e confusa interpretazione delle norme. Intanto centinaia di docenti e Ata assunti come supplenti brevi e saltuari hanno sollecitato il Codacons a intraprendere ogni azione. L’associazione ha inviato una missiva al Ministero dell’Economia che in poche righe ha ribadito che per ora non è possibile dare seguito. E’ stata inibita l’autorizzazione delle rate dei contratti di supplenza breve stipulati, dopo il rientro del titolare, in emergenza sanitaria da COVID-19. Per questo motivo gli uffici scolastici non potranno trasmettere alla piattaforma NoiPa le rate di pagamento dei contratti intercorsi nel periodo del coronavirus.

Una doppia beffa per questa platea di lavoratori che hanno prestato la loro opera in un periodo difficile ed ora si ritrovano senza neanche uno stipendio. Un pasticcio che sarà sicuramente risolto.

L’iter

Il Ministero dell’Istruzione in base al Cura Italia avrebbe dovuto mettere a disposizione le risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche per coprire i contratti di supplenza. Le normali procedure di sostituzione di docenti ed Ata erano state derogate. Dopo qualche settimana c’è stato un dietrofront del Ministero riportando tutto alla normativa ordinaria vigente. Questa retromarcia ha mandato in subbuglio le istituzioni scolastiche e non hanno saputo sbrogliare la matassa. A pagare più di tutti i docenti e ATA assunti come supplenti brevi e saltuari che si sono ritrovati disoccupati e neanche remunerati per il periodo svolto tra uffici scolastici e aule virtuali.

Cosa è successo durante il coronavirus

Durante il coronavirus le aule sono rimaste vuote in tutta Italia ma la didattica è proseguita a distanza, così come il lavoro delle segreterie in smart working. Nel periodo prima indicato c’era il rischio concreto che ci fossero docenti formalmente rientrati in servizio durante il periodo di sospensione. Poi alla data di eventuale ripresa delle attività in presenza, i titolari avrebbero potuto assentarsi nuovamente. Si sarebbe creato un caos, per questo di nuovo il rientro del supplente e, dunque, la proroga del suo contratto a decorrere dal giorno immediatamente successivo a quello di termine del precedente. Intanto il blocco degli stipendi per docenti e Ata precari su supplenza breve resta, in attesa di una definitiva risoluzione.

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