Banche: perché costituiscono uno dei migliori investimenti disponibili sul mercato

banche italiane

Banche: perché costituiscono uno dei migliori investimenti disponibili sul mercato? Semplice. Perché sono praticamente l’unico canale da cui passa il denaro per le imprese in Italia. Quindi, o le aziende si finanziano attraverso le banche o, da noi, hanno ben poche possibilità di fare altrimenti. Soprattutto, purtroppo, nessuna che garantisca così ampi capitali. Questa specie di monopolio offre un vantaggio competitivo che le banche possono sfruttare a loro favore, come riporta anche una recente survey di Accenture. Vediamo di approfondire e capire perché le banche costituiscano uno dei migliori investimenti disponibili sul mercato.

La crisi ha colpito duro gli istituti di credito. Quello che abbiamo appena definito un vantaggio è, al contempo, una problematica in tempi di crisi. Sì, perché tutte le aziende che falliranno, e che potrebbero fallire, inevitabilmente non pagheranno più i fidi, i mutui, i prestiti contratti in banca. Il report di Accenture specifica le cifre. Un calo dei ricavi del 5-7%, una crescita delle rettifiche del 40/50%, e un conseguente impatto negativo sui profitti pre-tasse del 50-60%. Numeri che possono fare paura. Ma le banche hanno già reagito, fortunatamente.

E sono pronte a cogliere la ripresa, quando arriverà. Oltre ad accantonamenti frutto di un approccio cauto ai crediti, infatti, le banche possono mettere in campo altre azioni a tutela loro e dei clienti. Tra queste, possono orientare i propri investimenti per accelerare la trasformazione digitale. E possono anche aumentare i ricavi, posizionandosi come il partner di fiducia per le imprese e le persone (ecco il vantaggio competitivo di cui parlavamo prima). Le banche possono davvero costituire uno dei migliori investimenti disponibili sul mercato.

Banche: perché costituiscono uno dei migliori investimenti disponibili sul mercato

La migrazione sui canali digitali è ormai segnata. La ricerca di Accenture specifica come il 10% degli italiani che, prima dell’attuale emergenza preferiva le filiali, passerà in futuro ai canali digitali. E per un popolo restio ai cambiamenti, e ignorante sia digitalmente che finanziariamente (tutto certificato, purtroppo), il 10% è una grossa percentuale. Le filiali passeranno quindi ad erogare consulenza, non fisicamente, come fanno anche oggi, ma online (non scordatevi che il 5G aiuterà enormemente, nel campo delle connessioni).

 

Questo fatto consentirà di portare a economia di scala lo smart working. Verranno perciò agevolate le richieste dei dipendenti per un lavoro più flessibile, e ci sarà un risparmio dei costi di locazione degli immobili. Il nuovo modello può consentire un risparmio dei costi fino al 15%, calcola Accenture. All-in-all, come dicono gli inglesi, il nuovo modello operativo basato sul digitale, la rinnovata e ritrovata relazione di fiducia con i clienti e l’implementazione di una nuova offerta di servizi correttamente orientata possono portare ad una crescita dei ricavi. Tra un paio d’anni potrebbero crescere fino al +4%. E in un ambito dai margini ormai stretti come quello bancario non è poco, fidatevi.

Tirando le somme, le banche sono ben posizionate per approfittare della ripresa. Basta solo che compiano le azioni delineate. Per fare ciò, in ogni caso, ci vuole un management all’altezza, che capisca le nuove esigenze che la crisi ha ormai reso ineluttabili. Perché, se c’è una cosa che ha fatto la pandemia, è stata esacerbare processi, come lo smart working e l’adozione del digitale, che erano già in essere. Oggi, e nel futuro, diventeranno la norma, non un’eccezione dovuta ad una crisi. Quegli istituti di credito che sapranno sfruttare il tutto vinceranno sugli altri. E lo faranno anche i loro titoli azionari.

Consigliati per te