Basterebbe pranzare e cenare a quest’ora per iniziare a dimagrire e ridurre il rischio di infarto

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Seguire una dieta equilibrata e variegata insieme ad uno stile di vita attivo lontano dalle cattive abitudini è fondamentale per la salute dell’organismo. Soprattutto dopo aver superato la soglia degli “anta” seguire un regime alimentare appropriato potrebbe essere necessario per contrastare disturbi come la sindrome del colon irritabile. Ma non solo, perché sentirsi bene oltre ad aiutare il nostro corpo a tenere lontano tanti disturbi, comporta effetti positivi anche sulla mente.

La combinazione di abitudini scorrette, come un’alimentazione errata e una scarsa attività fisica insieme ad una predisposizione familiare, può determinare la cosiddetta sindrome metabolica. Questa indica un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari, cerebrovascolari e diabete. Questa sindrome infatti è una pericolosa concomitanza di alcuni fattori di rischio cardiovascolare che potrebbero generare una situazione ad elevato rischio d’infarto e di ictus.

Potrebbe essere inoltre un fattore di rischio per la formazione di diversi tumori, al seno, all’ovaio, al pancreas, al rene, alla prostata e al cervello. Per contrastare la sindrome metabolica è necessario adottare uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata prescritta da un professionista. Si pensi che per ridurre il rischio di ipertensione, colesterolo e diabete potrebbe addirittura bastare una semplice camminata giornaliera anche più della corsa.

Basterebbe pranzare e cenare a quest’ora per iniziare a dimagrire e ridurre il rischio di infarto

Le condizioni che predispongono allo sviluppo di questa sindrome sono la presenza eccessiva di grasso corporeo, ovvero quello cosiddetto viscerale legato all’eccessiva circonferenza della vita. Nonché elevati livelli di trigliceridi e colesterolo LDL, ipertensione arteriosa, resistenza all’insulina e bassi livelli di colesterolo buono. Anche in mancanza di sintomi è importante prestare attenzione ai valori del sangue e al peso. È necessario pertanto mantenersi informa, seguendo prima di tutto un regime alimentare corretto. Secondo uno studio sarebbe importante non solo quanto si mangia ma anche quando si mangia. Infatti i ricercatori hanno valutato i tempi dei tre pasti principali della giornata, colazione, pranzo e cena e il loro potenziale impatto sul metabolismo.

Nonché sulla tolleranza al glucosio e sui fattori legati all’obesità. Dalla ricerca è emerso che gli orari di assunzione di cibo possono predire il successo delle terapie dimagranti. Non solo cosa ma anche quando si mangia può avere un ruolo importante nel trattamento dell’obesità. Basterebbe pranzare e cenare a determinati orari per contrastare l’aumento di peso. Ad esempio pranzare dopo le 15,00 è risultato predittivo della difficoltà di perdere peso, così come cenare tardi dopo le 20,00. Anche l’orario della colazione è molto importante in quanto è collegato alla durata del digiuno notturno, momento cruciale per il metabolismo. Sembrerebbe che fare colazione troppo presto possa essere dannoso a causa dei livelli elevati di melatonina ancora elevati al mattino presto. Pertanto mangiare ad orari sbagliati potrebbe comportare un’interruzione dei ritmi circadiani con conseguenze negative sul peso e quindi sulla salute.

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