Aumentare la pensione di reversibilità grazie all’assegno sociale: quando è possibile?

pensione reversibilità

È possibile integrare la pensione di reversibilità con l’assegno sociale? Quando sono compatibili e quando si può aumentare l’importo mensile percepito? Ci sono alcuni casi in cui si può fare in modo che l’assegno pensionistico sia più alto e consenta di vivere una vita più dignitosa. Qui di seguito analizziamo le condizioni per aumentare la pensione di reversibilità grazie all’assegno sociale.

Quando è possibile richiedere l’assegno sociale?

Quando un coniuge si avvale del diritto alla pensione di reversibilità, si accorge, talvolta, che gli importi sono piuttosto miseri. In tal caso, si profila l’opportunità di richiedere l’assegno sociale ad integrazione di quello destinato ai superstiti. Al contrario, c’è chi percepisce già l’assegno sociale e teme che la richiesta di reversibilità venga negata. Come fare per non rischiare di perdere soldi ed aumentare l’assegno mensile? Non esiste una risposta univoca all’interrogativo. È necessario considerare gli importi che danno accesso ai trattamenti assistenziali per capire quando si acquisisce il diritto all’assegno sociale o alla reversibilità.

Come calcolare la percentuale di reversibilità che spetta

Aumentare la pensione di reversibilità grazie all’assegno sociale è possibile secondo alcuni limiti.

La legge n. 335, 8 agosto 1995, meglio nota come Legge Dini, stabilisce  l’ammontare della pensione di reversibilità in base agli altri redditi percepiti.  Stando al testo della legge, gli altri redditi si possono sommare alla pensione superstiti seguendo tale schema:

1)quando il reddito del pensionato è superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo, allora l’importo della reversibilità è pari al 60%;

2)quando il reddito è superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld), allora la reversibilità è pari al 75%;

3)quando il reddito è superiore di 5 volte il trattamento minimo annuo, allora la reversibilità spetta per una percentuale pari al 50%.

Quando è possibile richiedere l’assegno sociale se si è titolari di pensione di reversibilità

Attualmente, l’importo dell’assegno sociale corrisponde a 5.977,79 euro annui, ossia 459,83 euro per 13 mensilità per i cittadini che formano un nucleo familiare da soli. L’eventuale riduzione di tale assegno viene applicata in maniera che il trattamento complessivo non superi il suddetto importo massimo annuale. In buona sostanza, quando si è titolari di pensione di reversibilità, l’importo dell’assegno sociale si calcola sottraendo all’importo massimo di pensione l’ammontare dei redditi annuali. Pertanto, l’importo dell’assegno sociale varia in base all’importo di pensione di reversibilità percepita.

Facciamo un esempio chiarificatore: se Carla percepisce una reversibilità pari a 3 mila euro all’anno, allora l’importo di assegno sociale che le spetta sarà di 2.977,79 euro annui. Nel caso in cui l’importo annuale della reversibilità percepita da Carla superi il limite dell’assegno sociale, la vedova non potrà ricevere anche quest’ultimo.

Ogni caso va considerato nella sua specificità in quanto i calcoli possono variare se il titolare di pensione è coniugato o percepisce una pensione di invalidità. Inoltre, è bene verificare che sussistano i requisiti di accesso all’assegno sociale.

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