Attenzione perché rischia multe salatissime fino a 5.000 euro chi effettua questo tipo di pagamento

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Quando si trasferiscono somme di denaro da un soggetto ad un altro ci si espone alla possibilità di commettere errori grossolani. Ed è davvero elevato il prezzo da pagare per chi non conosce i metodi di pagamento cui ricorrere per non far scattare controlli dagli organi di vigilanza. Inoltre non basta la firma di chi riceve il denaro a testimoniare il passaggio di soldi e a sottrarsi alle verifiche dell’Ispettorato. Gli Esperti di Redazione raccomandano pertanto di fare attenzione perché rischia multe salatissime fino a 5.000 euro chi effettua questo tipo di pagamento.

E a rischiare sono anzitutto i datori di lavoro che con cadenza mensile devono corrispondere una retribuzione economica ai propri dipendenti. Non è la prima volta che affrontiamo per i nostri Lettori le questioni relative alla busta paga spettante e ai diritti dei lavoratori. Il nostro team ha avvertito a più riprese che sono “In arrivo multe dall’INPS fino a 7.200 euro per i cattivi pagatori”.  Non si può certo sperare clemenza per chi viola la normativa e conviene fare attenzione perché rischia multe salatissime fino a 5.000 euro chi effettua questo tipo di pagamento. La nota n. 5828/2018 dell’Ispettorato nazionale del lavoro stabilisce le sanzioni pecuniarie a carico del datore di lavoro che retribuisce i propri dipendenti in contanti.

Attenzione perché rischia multe salatissime fino a 5.000 euro chi effettua questo tipo di pagamento

La sanzione amministrativa pecuniaria oscilla tra 1.000 e 5.000 euro a prescindere dal numero di lavoratori che ricevono lo stipendio in contanti. L’importo della multa aumenta invece a seconda del numero di mensilità in cui il datore di lavoro ha pagato gli stipendi senza utilizzare strumenti di pagamento tracciabili. Fra di essi l’INL ammette persino il ricorso a carte prepagate con o senza IBAN di cui risulti intestatario il lavoratore alle proprie dipendenze.

Al contrario, vige il divieto di corrispondere le somme di denaro presenti in busta paga con soldi contanti. E ciò perché persino l’eventuale firma sulla busta paga da parte del dipendente costituirebbe prova sufficiente del passaggio di denaro dal datore al lavoratore.

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