Attenzione perché questi comunissimi farmaci possono causare una grave carenza di vitamina D

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Che la vitamina D sia importante è risaputo. Per questo in molti cercano di assumerla con il cibo, l’esposizione al sole o gli integratori. Eppure c’è il rischio che alcuni medicinali vanifichino gli sforzi. Attenzione perché questi comunissimi farmaci possono causare una grave carenza di vitamina D.

Perché la vitamina D è fondamentale

La più nota funzione della vitamina D è garantire il buon funzionamento dell’apparato scheletrico. Infatti questo nutriente migliora la densità ossea, aiutando a garantire lo sviluppo dei più piccoli e a prevenire le fratture negli anziani. Per la stessa ragione la vitamina D è molto importante per le donne in menopausa.

Ma non sono solo le ossa a beneficiare di questo nutriente. La vitamina D si occupa anche di mantenere sotto controllo i livelli di calcio e fosforo nel sangue. Inoltre innalza le difese immunitarie, rendendo più forti le cellule che sconfiggono i microrganismi patogeni.

Più di recente, i ricercatori si stanno concentrando sull’importanza della vitamina D per la prevenzione di malattie cardiovascolari e autoimmuni, cancro e diabete. In particolare, gli esperti dell’AIOM ritengono che la vitamina D abbia un ruolo protettivo contro un cancro molto comune. Bisognerà però attendere nuovi studi per confermare tali proprietà.

Visti tutti questi benefici, è chiaro che assumere la vitamina D è importante. Ma in realtà la quantità ottenibile col cibo è minima. Infatti circa il 90% del fabbisogno di vitamina D si ottiene grazie all’esposizione al sole. Oggi, tuttavia, si trascorre sempre meno tempo all’aria aperta. Per questo la carenza di vitamina D rischia di diventare sempre più comune. Il problema si può evidenziare con gli esami del sangue, e in particolare il controllo dei livelli di 25(OH)D). I valori normali sono compresi fra 20 e 40 ng/mL. Al di sotto della soglia ideale, si può parlare di carenza di vitamina D.

Per assicurarsi il fabbisogno di vitamina D, molte persone prestano attenzione a trascorrere abbastanza tempo all’aria aperta. Alcuni assumono addirittura degli integratori. Ma alcuni medicinali possono interferire con questi sforzi: ecco quali.

Attenzione perché questi comunissimi farmaci possono causare una grave carenza di vitamina D

Come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, alcuni farmaci potrebbero interferire con l’assorbimento e la sintesi della vitamina D. Fra i medicinali a cui fare attenzione ci sono le statine (come atorvastatina, lovostatina e simvastatina), che servono ad abbassare il colesterolo. Questi medicinali sono davvero molto comuni: per esempio, nel 2018 l’atorvastatina è stata al terzo posto per spesa convenzionata.

Gli altri farmaci sono:

  • antiepilettici e anticonvulsivi (fenobarbital, fenitoina);
  • medicinali per la perdita di peso (colestiramina o lipstatina);
  • steroidi (prednisone);
  • lassativi.

Chi assume queste medicine, quindi, dovrebbe tenere sotto controllo i valori di vitamina D nel sangue. E soprattutto consultare il proprio medico sull’eventuale necessità di ricorrere agli integratori o modificare la propria dieta. Ma non bisogna mai ricorrere a soluzioni fai-da-te: anche l’eccesso di vitamina D fa male.

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