Arrivano fino a 117 euro di aumento di stipendio e fino a 2.545 euro di arretrati sulla busta paga di maggio di questi lavoratori

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La primavera porta con sé aria di novità nelle buste paghe dei lavoratori pubblici. Si procede in ordine sparso, ma la direzione sembra segnata e rimanda ai rinnovi contrattuali e agli aumenti sul cedolino.

Sugli stipendi di aprile di docenti e personale ATA, per esempio, verrà applicato un aumento tra i 3 e i 10 euro. Il ritocco arriva grazie all’indennità di vacanza contrattuale e rappresenta un anticipo. Esso, infatti, verrà ricompreso dai benefici attesi dal prossimo rinnovo CCNL triennale 2022-2024, ancora bloccato.

I dipendenti pubblici delle Funzioni centrali

Le novità più corpose riguardano tuttavia i 225mila dipendenti pubblici delle Funzioni centrali. Quindi il riferimento è ai dipendenti pubblici occupati presso i Ministeri, l’Istituto di Previdenza o l’INAIL, le Agenzie fiscali. Inoltre ritroviamo gli altri Enti pubblici economici dello Stato.

Nei giorni scorsi il Dipartimento del Tesoro ha dato l’ok al rinnovo 2022 del contratto per questa componente di lavoratori statali. Era stato firmato lo scorso 5 gennaio mentre gli aumenti erano attesi da marzo. Poi vi sono stati ritardi vari e lo scorso mercoledì è giunta l’approvazione da parte del CdM.

Ne dà conferma anche il portale del Ministero della P.A., che illustra il ventaglio di novità. In sintesi, a maggio a questi lavoratori arrivano fino a 117 euro di aumento di stipendio e fino a 2.545 euro per il periodo passato.

Cosa prevede il nuovo contratto per questi lavoratori

Il contenuto del rinnovo contrattuale è abbastanza ricco e frastagliato nelle aree di intervento. Ci sarà il puro ritocco economico (più soldi, insomma) fatto di aumenti e arretrati, variabili per categoria occupazionale, cioè in base all’inquadramento.

Poi introduce una quarta area di lavoratori, subito ribattezzata “delle elevate professionalità” e accoglie i dipendenti assunti per l’attuazione del PNRR.

Infine un’ultima sfera di novità riguarda le progressioni di carriera verticali, dall’interno. Il passaggio da un’area a quella superiore fino a ieri richiedeva il concorso pubblico, al pari degli “esterni”, cioè i non dipendenti.

Il rinnovo contrattuale prevede che ci sarà una procedura comparativa impostata sulla valutazione positiva del dipendente nell’ultimo triennio. Resta invariato il criterio del possesso dei requisiti per poter accedere all’area superiore, tranne un’eccezione. Fino al 2024, infatti, i passaggi di area interni potranno avvenire anche in deroga al possesso dei titoli (la laurea).

Arrivano fino a 117 euro di aumento di stipendio e fino a 2.545 euro di arretrati sulla busta paga di maggio di questi lavoratori

Siamo giunti infine alle novità sul prossimo cedolino di maggio.

Quanto agli aumenti di stipendio, essi vanno dai 63 euro per i dipendenti di prima fascia fino a 117 euro/mese per i funzionari di grado più elevato. Secondo i calcoli disponibili, l’aumento medio lordo in busta paga oscilla sui 105 euro.

Poi c’è la componente legata agli arretrati, che sono del tipo una tantum e quindi corrisposti in un’unica soluzione. Essi coprono il periodo 2019-2021 (estremi inclusi) e variano in base all’inquadramento. A maggio sono attesi 2.545 euro lordi medi per i funzionari, ossia per gli occupati in terza area. Gli arretrati scendono a 1.906 euro lordi medi per la seconda area e a 1.680 euro lordi medi per gli operatori della prima area.

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