Ancora una volta le quotazioni dell’oro hanno fallito il break rialzista. I possibili scenari per le prossime settimane

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Durante la settimana appena conclusasi l’oro ha toccato livelli che non vedeva da inizio novembre 2021. Anche la chiusura settimanale è stata la più alta da novembre a oggi. Sembrerebbe, quindi, che ci siano tutte le condizioni, non solo grafiche, per un allungo che porti alla rottura del massimo del 2021 in area 1.900 dollari. È questa, infatti, la condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché si possano raggiungere nuovi massimi oltre area 2.000 dollari.

Tuttavia, ancora una volta le quotazioni dell’oro hanno fallito il break rialzista. Per la seconda volta da inizio 2022, infatti, il rialzo si è arenato difronte alla forte resistenza in area 1.851,7 dollari.

Prima di analizzare gli aspetti grafici, diamo un’occhiata agli aspetti macro che potrebbero avere un impatto sull’andamento delle quotazioni dell’oro.

Sicuramente le tensioni tra Russia e Ucraina potrebbero essere un potente volano per il rialzo dell’oro. Da questo punto di vista, quindi, non bisogna mai abbassare la guardia che arrivano da questo fronte.

Durante la settimana appena conclusasi, però, un forte dato sull’andamento dell’oro è arrivato dal dato sull’inflazione a stelle e strisce. L’oro è tradizionalmente considerato come un metallo di copertura contro l’inflazione. Ricordiamo che l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è salito del 7,5% nei 12 mesi fino a gennaio, il più grande aumento annuale degli ultimi 40 anni.

Ancora una volta le quotazioni dell’oro hanno fallito il break rialzista. I possibili scenari per le prossime settimane

L’oro (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 11 febbraio in rialzo dello 0,26% rispetto alla seduta precedente a quota 1.842,1 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo dell’1,90%.

Time frame giornaliero

La proiezione in corso è rialzista, ma nel corso dell’ultima seduta della settimana abbiamo assistito a una brusca battuta di arresto. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni si sono fermate, come già accaduto in precedenza, in prossimità della forte resistenza in area 1.851,7 dollari (I obiettivo di prezzo). Solo il superamento di questo livello aprirebbe le porte a un’ulteriore accelerazione rialzista verso gli obiettivi indicati in figura. Da notare la massima estensione rialzista che si trova in area 2.000 dollari.

Viceversa, solo una chiusura settimanale inferiore a 1.806,6 dollari metterebbe in crisi lo scenario rialzista facendo invertire la tendenza al ribasso.

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Time frame settimanale

A livello settimanale due sono i livelli da monitorare con attenzione: 1.763,7 dollari e 1.850,9 dollari.

Una chiusura inferiore al supporto indicato aprirebbe le porte al raggiungimento degli altri obiettivi ribassisti indicati dalla linea continua. Viceversa, una chiusura settimanale superiore a 1.850,9 dollari farebbe scattare una proiezione rialzista la cui massima estensione si trova in area 2.200 dollari.

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