L’oro conferma l’impostazione rialzista

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I segnali rialzisti di cui parlavamo settimana scorsa hanno fatto sentire il loro effetto nel corso delle prime sedute della settimana. Complice un dollaro debole, infatti, il metallo prezioso ha cominciato a salire. Per gli stessi motivi, con il dollaro forte, le quotazioni dell’oro hanno cominciato a scendere nel corso della seconda parte della settimana. Come vedremo, però, secondo l’analisi grafica l’oro conferma l’impostazione rialzista.

Secondo gli esperti del mercato delle materie prime, la ragione principale dell’aumento dei prezzi dell’oro può essere attribuita al forte aumento dei prezzi del petrolio. L’aumento dei prezzi del greggio di oltre il 15% nella settimana appena trascorsa, desta preoccupazione per l’inflazione globale e il rallentamento dell’economia. Ecco, quindi, che l’oro potrebbe trarne vantaggio.

Secondo l’analisi grafica l’oro conferma l’impostazione rialzista

L’oro ha chiuso la seduta del 7 ottobre in ribasso dello 0,67% rispetto alla seduta precedente, a quota 1.709,3 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo dello 2,23%.

Le prime due sedute della settimana appena conclusasi avevano fatto segnare un rialzo di circa il 4%, salvo poi ripiegare nelle ultime 3. Come si vede dal grafico, però, la tendenza di breve rimane rialzista. Tuttavia, su di essa pende la spada di Damocle della resistenza in area 1.746,5 dollari. Questo livello, infatti, già in passato ha frenato l’ascesa dell’oro. Nel caso di una rottura di questo livello le quotazioni potrebbero scattare verso l’obiettivo successivo in area 1.870,8 dollari. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 2.000 dollari.

Al ribasso il supporto da monitorare con l’attenzione che passa per area 1.670 dollari. La mancata tenuta di questo livello, infatti, potrebbe fare scattare un’accelerazione ribassista verso area 1.536 dollari.

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Nonostante la frenata nelle ultime sedute della settimana, quella appena conclusasi ha registrato il più alto guadagno dall’inizio di marzo 2022. Rimane valida, quindi, l’impostazione rialzista.

Il superamento di area 1.746 dollari potrebbe aprire al raggiungimento degli obiettivi in area 1.870 dollari, prima, e area 2.000 dollari, poi.

I ribassisti, invece, potrebbero prendere nuovamente il sopravvento nel caso di una chiusura settimanale inferiore a 1.620 dollari.

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