Altalena dei prezzi e la mossa dell’Antitrust

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Con l’avvio della fase due hanno riaperto i battenti buona parte degli esercizi commerciali. E le sorprese non sono mancate.  Si sono infatti si rileva un’altalena dei prezzi e  dei ribassi di gran lunga superiori al 50% sui prezzi di listino. Una notizia che può essere letta sotto un duplice profilo. Dal lato venditore, i due mesi di blocco hanno significato perdite considerevoli negli incassi e queste sono le conseguenze. Ma dal lato acquirente, forse è il momento di guardarsi intorno per scovare offerte imperdibili. Come sempre accade però, questo è solo un lato della medaglia. Infatti alcuni prodotti, in questa fase storica, sono diventati supergettonati con rialzi di prezzo tali da spingere l’Antitrust ad indagare. Vediamo quali sono i prodotti nel mirino e quali le aree maggiormente esposte ai rialzi dei prezzi.

Prodotti nel mirino e aree geografiche più esposte

Spostando il focus sugli operatori della grande distribuzione, alcuni prezzi in questi due mesi di lockdown sono aumentati in modo considerevole. Varie infatti le segnalazioni giunte alle associazioni dei consumatori. E se a confermarlo è l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, non si può che prenderne atto. Tra i prodotti sotto la lente dei riflettori:  generi alimentari di prima necessità , ma anche guanti, detergenti e disinfettanti. L’area geografica maggiormente interessata: l’Italia centro-meridionale. Con questa altalena dei prezzi la mossa dell’Antitrust è stata la seguente.

La  discesa in campo dell’Antritust

Sulla base di questi presupposti, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato  ha avviato un’indagine preliminare. L’Antitrust ha cioè inviato richieste specifiche ad un numero cospicuo di operatori della grande distribuzione. Il fine dichiarato è quello di acquisire una banca dati in merito all’andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all’ingrosso. La cartina di tornasole sarà il margine di scostamento che verrà rilevato in questa fase preistruttoria. In attesa di nuovi sviluppi, meglio tenere sempre alta l’attenzione sulle movimentazioni dei prezzi dei prodotti. E, perché no, continuate anche a fornire vostre segnalazioni alle varie associazioni dei consumatori, ora più che mai vigilantes nell’interesse di tutto il popolo dei consumatori.

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