Recovery fund ed effetti espansivi

Recovery fund

Ieri la Merkel e Macron hanno formulato ipotesi di accordo sul prossimo strumento di rilancio europeo, il recovery fund, destinato poi ad essere definito nei particolari dalla Commissione europea.

Recovery fund ed effetti espansivi

Francia e Germania prospettano un plafond di 500 miliardi, a carico del bilancio europeo, con possibilità di risorse ottenute eventualmente anche tramite emissioni obbligazionarie. Interessante soprattutto l’ipotesi relativa all’utilizzo di questo strumento, che dovrebbe consentire elargizioni a fondo perduto e non semplici finanziamenti.

Quindi, fondi che non dovrebbero essere restituiti.

L’effetto del moltiplicatore Keynesiano

Nell’articolo di ieri abbiamo analizzato alcuni possibili effetti del moltiplicatore keynesiano.

Proviamo quindi a capire quale effetto potrebbe avere questo fondo sull’economia dell’eurozona.

Come abbiamo detto, l’ipotesi della Merkel e di Macron parte da una cifra di 500 miliardi.

Ipotizziamo una propensione marginale al consumo che si attesti su un 40 per cento a livello di media europea, valore che potrebbe riguardare l’Italia e che ipotizziamo analogo per gli altri paesi europei.

Applicando la formula vista ieri, avremo: 1/1-0,4=1,6.

Questo significa che 500 miliardi, per effetto del moltiplicatore keynesiano, sopra ipotizzato, diverrebbero 800, un bel risultato espansivo, non c’è dubbio.

Gli effetti legati a misure restrittive

Considerando però gli effetti del moltiplicatore keynesiano, dobbiamo anche dire che questi possono essere non solo espansivi, ma anche recessivi.

Nel senso che dobbiamo considerare non solo la possibile espansione della base economica, nel caso di investimenti, ma anche il possibile effetto recessivo che potrebbe derivare da operazioni di politica monetaria appunto restrittiva, come l’assorbimento di risorse monetarie dal mercato, per sottoscrivere titoli obbligazionari destinati al recovery fund.

E quando si vendono obbligazioni, ad esempio per finanziare un fondo, si assorbe infatti liquidità dal mercato.

Tuttavia gli economisti fanno anche notare che, in fondo, i soldi destinati alla sottoscrizione di titoli obbligazionari, almeno in parte non erano destinati ai consumi, cioè a sostenere la domanda aggregata dei consumi, ma immobilizzati per essere destinati a forme di investimento.

Pertanto questo denaro sarebbe opportuno considerarlo soggetto ad un moltiplicatore minore, rispetto a quello derivante dall’immissione di liquidità tramite investimenti o elargizione di fondi.

Diciamo che possiamo applicare a questa componente quel moltiplicatore, che si potrebbe usare nel caso di denaro destinato in parte ad essere immobilizzato, e solo in parte destinato ad eventuali consumi.

Quindi ipotizziamo una propensione marginale al consumo, di denaro che finirebbe in investimenti obbligazionari comunitari, pari alla metà di quello relativo a moneta destinata ai normali consumi.

Poniamo quindi tale propensione al 20 per cento.

L’applicazione del moltiplicatore

Di qui calcoliamo, ancora una volta, il moltiplicatore, ed otteniamo: 1/1-0,2=1,25.

Applichiamo quindi tale moltiplicatore sempre all’importo di 500 miliardi, ottenendo: 625 miliardi. Questo il possibile effetto restrittivo, legato alla raccolta di risorse in forma obbligazionaria.

Calcoliamo quindi la differenza tra effetto espansivo ed effetto restrittivo, relativi al recovery fund: 800-625=175 miliardi.

Ovviamente l’impatto effettivo di uno strumento come il recovery fund non può essere conosciuto a priori, in quanto dipende da molte variabili.

Anche i valori dei diversi moltiplicatori sono semplici ipotesi. Possiamo ritenere che vi sarebbero sicuramente effetti espansivi sull’economia dell’eurozona, pur considerando anche possibili effetti restrittivi, collegati alla raccolta delle risorse finanziarie necessarie.

Alla fine dei procedimenti di applicazione dei moltiplicatori monetari, notiamo quindi che si potrebbe incrementare il Pil dell’eurozona di circa un 35 per cento rispetto agli originari 500 miliardi.

Recovery fund ed effetti espansivi sui mercati

Unitamente ad altri elementi positivi, come le notizie relative alla ricerca di un vaccino contro il coronavirus, le ipotesi di accordi sul recovery fund hanno contribuito a migliorare il sentiment dei mercati.

A conferma anche un significativo calo dello spread.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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