Allarme stangata da 6.000 euro per ogni famiglia italiana ma si può evitarla in parte con questa soluzione

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Per le famiglie italiane non ci sono belle notizie in arrivo sul fronte economico. Per gli italiani si prepara una stangata senza precedenti. Il rialzo dei prezzi negli ultimi mesi costerà alle tasche di ogni famiglia italiana una cifra esagerata che può essere ridotta con alcune soluzioni. Scopriamo come è possibile ridurre al minimo questo salasso finanziario.

A marzo ISTAT ha certificato che l’inflazione in Italia è salita al 6,7%. Un livello così alto nel nostro Paese non si registrava dal 1991. Il mix tra pandemia e guerra ha fatto esplodere i prezzi dei beni di consumo e dell’energia. Il Governo ha momentaneamente messo una toppa per il rincaro dei carburanti e ha fornito aiuti per le bollette dell’energia. Ma difficilmente potrà intervenire per l’incremento dei prezzi dei beni di consumo.

L’associazione dei consumatori Codacons ha fatto una stima di quanto potrebbe costare in più all’anno ad una famiglia la fiammata dei prezzi. Per una famiglia di 3 persone, madre padre e figlio, l’inflazione al 6,7% potrebbe pesare per oltre 2.000 euro all’anno in più. Per una famiglia con due figli la stangata potrebbe arrivare anche a oltre 2.600 euro l’anno.

Allarme stangata da 6.000 euro per ogni famiglia italiana ma si può evitarla in parte con questa soluzione

Le pessime notizie non ci sono solo sul lato del consumo ma anche sul lato del risparmio. Infatti un’inflazione al 6,7% mangia il potere di acquisto di redditi e risparmio. In particolare a pagare il prezzo più alto saranno i soldi lasciati in deposito sul conto corrente. Le ultime stime indicano che le famiglie hanno oltre 1.800 miliardi di euro fermi sui conti bancari. Questa cifra corrisponde a circa il 40% del totale dei risparmi delle famiglie in Italia.

Secondo gli analisti un’inflazione media tra il 6% è il 7% potrebbe mandare in fumo oltre 120 miliardi di risparmi. A questi vanno aggiunti quelli derivanti dalla perdita del potere d’acquisto dei salari e il rincaro dei prezzi. In totale per una famiglia ci potrebbe essere un allarme stangata da 6.000 euro.
Come si può combattere la perdita del potere di acquisto dei risparmi? La risposta sarà banale ma è l’unica. Sul conto bancario deve rimanere solo l’importo strettamente necessario alla gestione delle spese quotidiane. Il denaro in eccedenza deve essere impiegato in strumenti che facciano recuperare almeno in parte il tasso d’inflazione.

Alcune soluzioni per combattere la perdita del potere d’acquisto dei risparmi fermi sul conto corrente

Per esempio, si potrebbe impiegare parte dei soldi in BTP inflation linked, ovvero legati all’andamento dell’inflazione. Altra soluzione potrebbe essere quella di investire parte dei risparmi su titoli di Stato a tasso fisso ma a lunga scadenza. Infatti il rallentamento dell’economia in atto potrebbe fare abbassare i tassi di rendimento di lungo periodo, decennali e trentennali. Questo fenomeno potrebbe fare aumentare i prezzi dei bond governativi a lunga scadenza a tasso fisso.

Una parte del denaro, tra il 5% e il 10%, potrebbe anche essere investita in oro, asset per eccellenza per la difesa dell’inflazione. Infine chi ha una propensione al rischio più alta, potrebbe puntare anche a investimenti di lungo periodo sul mercato azionario. Anche se occorre fare attenzione e affidarsi a un professionista perché l’inflazione favorisce alcuni titoli azionari e ne penalizza altri.

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