Alla vedova e ai familiari spetta la pensione ai superstiti, italiana ed estera, anche se il defunto non era pensionato grazie a queste domande all’INPS ma non solo

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Una famiglia che si mantiene economicamente grazie soprattutto al reddito di un componente, si può trovare in serie difficoltà nel momento in cui questa persona viene a mancare. La morte del portatore di reddito di una famiglia aumenta i problemi affettivi, familiari e burocratici. Pensiamo, ad esempio, al pagamento di debiti e tasse sulle successioni.

La Legge, però, ha delle tutele per i familiari del defunto. Tutele che riguardano sia il caso di un pensionato deceduto che il caso di un lavoratore deceduto. Occorre, però, conoscere bene il da farsi. Anche perché le stesse tutele riguardano lavoratori che hanno prestato servizio all’estero o che erano assunti sempre all’estero fino alla data del decesso. 

Alla vedova e ai familiari spetta la pensione ai superstiti, italiana ed estera, anche se il defunto non era pensionato grazie a queste domande all’INPS ma non solo

La pensione di reversibilità è un’indennità mensile che in genere l’INPS corrisponde ai familiari di un defunto che era già pensionato. La pensione di reversibilità è pagata in misura pari a una determinata percentuale rispetto alla pensione percepita dal defunto.

Anche se non era ancora pensionato, il defunto lascia ai familiari, una pensione simile, che si chiama pensione indiretta. In questo caso la pensione è pagata in misura pari a una percentuale rispetto a quella che il defunto avrebbe percepito in futuro.

La pensione ai superstiti può essere richiesta dai familiari di un assicurato o pensionato iscritto in una qualsiasi delle gestioni previdenziali dell’INPS. Anche se vantano versamenti alle gestioni estere di Paesi in convenzione con l’Italia. Per la pensione di reversibilità, è necessario che il deceduto fosse titolare di assegno alla data del decesso o con liquidazione in corso alla stessa data.

Per avere diritto alla pensione indiretta, invece, il lavoratore non pensionato deceduto doveva aver maturato almeno 780 contributi settimanali (15 anni). In alternativa, bastano 260 settimane di contributi (5 anni), di cui 156 settimane (3 anni) versate negli ultimi 5 anni prima del decesso. 

Quelli con periodi all’estero

Per recuperare la pensione spettante molto dipende dalla carriera lavorativa del defunto. Cambiano le regole in base a diversi fattori, tra cui il dove sono stati versati i contributi. Alla vedova e ai familiari la pensione ai superstiti spetta pure per i periodi di lavoro all’estero.

La domanda va fatta all’ultimo Stato dove il deceduto lavorava o viveva, cioè al Paese di residenza alla data del decesso. La domanda andrà presentata all’INPS nel momento in cui il deceduto aveva periodi di lavoro sia in Italia che all’estero. Per la pensione estera o per la parte di pensione dello Stato estero, sarà l’INPS a comunicare con il Paese straniero per le verifiche del caso.

La pensione ai superstiti in regime comunitario è lo strumento che devono utilizzare all’INPS, i sopravvissuti a un soggetto che aveva periodi di assicurazione negli Stati UE, ma anche in Norvegia, Islanda e Liechtenstein e Svizzera. Per chi, invece, pur se residente in Italia, non aveva iscrizione ad alcuna gestione italiana, la domanda da parte dei superstiti deve essere inviata direttamente alle istituzioni estere.

Approfondimento

Spesso la vedova o gli eredi perdono molti soldi della pensione di un defunto perché richiedono solo la reversibilità e non questi soldi

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