4 semplici soluzioni per non pagare le tasse del bollo auto e rimanere in regola con la legge

Bollo auto

La tassa di proprietà dei veicoli a motore è il bollo auto. Una tassa a cui sono assoggettati una volta l’anno tutti i proprietari di ogni veicolo o quasi. Al netto di esenzioni ed esoneri, tutti sono assoggettati al balzello. Ma ci sono alcuni casi che permettono, legalmente, di “farla franca”. Sono i giudici della Corte di Cassazione sentenza dopo sentenza ad aprire ad almeno 4 motivi validi per evitare di pagare il bollo, magari tramite ricorso.

4 semplici soluzioni per non pagare le tasse del bollo auto e rimanere in regola con la legge

Non pagare il bollo auto è quanto di più sbagliato si possa fare viste le problematiche a cui si può andare incontro. Parliamo naturalmente degli effetti che un mancato pagamento del bollo può avere sui contribuenti. Prima gli avvisi bonari della propria Regione. Poi l’ordine di pagare con sanzioni e interessi via via maggiori in base al ritardo accumulato dopo la scadenza. Infine, il passaggio del debito ad Agenzia delle Entrate Riscossione o altro soggetto deputato alla riscossione coattiva. Non è raro finire con l’imbattersi in pignoramenti, confische o fermi amministrativi dei veicoli anche solo per il bollo non pagato.

Quando può non essere pagato

Parlare di trucchi per non pagare il bollo auto è profondamente sbagliato perché sembra di andare a cercare soluzioni illecite. Come dicevamo però, 4 semplici soluzioni per non pagare le tasse del bollo auto esistono. E sono i giudici che hanno più volte emanato sentenze che aprono a queste particolari vie.

Contrariamente a quello che molti credevano, adesso è stato precisato dalle Autorità nazionali che il bollo auto non è una tassa di circolazione. In buona sostanza è dovuto sempre, a prescindere dall’utilizzo del veicolo.

La decadenza dalla richiesta di pagamento del bollo auto è per esempio, una delle cose che potrebbe dare ragione al proprietario di una auto che ha “dimenticato” di pagare il bollo.

L’Agenzia delle Entrate per la Regione Friuli Venezia Giulia e per la Sardegna, o la stessa Regione per le altre zone dell’Italia, per riscuotere il bollo da un contribuente, devono spedire l’avviso di pagamento.

Secondo gli ermellini della Cassazione, questo avviso deve essere spedito al contribuente entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello per il quale il bollo era da pagare. Senza l’avviso o con avviso oltre questi termini, il bollo auto anche se evaso, non andrà più versato. Va detto che non conta la data in cui il contribuente riceve il plico con l’avviso, ma la data di arrivo del plico a Poste Italiane.

Altra soluzione è la prescrizione.

Il bollo è la tassa che ha la prescrizione più breve. Scade in tre anni. In pratica, sia l’avviso che la successiva, eventuale cartella, deve essere inviata al contribuente entro 3 anni dall’ultimo giorno dell’anno in cui il bollo andava pagato.

La cartella di pagamento deve essere sempre successiva alla notifica di accertamento. Se il contribuente riceve solo la cartella, questa non va pagata. Infine, se la cartella di pagamento contiene una cifra unica, comprensiva di interessi e sanzioni, va contro il principio di trasparenza delle PA. La tassa da versare originariamente deve essere sempre divisa dalle somme aggiuntive con le voci di sanzioni, aggi ed interessi.

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