Vincite al SuperEnalotto nel 730? Ecco le tasse che pagano i 90 che si sono divisi 371 milioni

Tasse e vincite al Superenalotto

Ogni volta che c’è una grande vincita al gioco in Italia tornano i discorsi sulla tassazione. E la settimana scorsa è stata la volta della vincita record di 371 milioni di euro al SuperEnalotto. Una vincita che però è stata divisa tra 90 fortunati giocatori che hanno acquistato le quote di un sistema. Oltre 4 milioni di euro a vincitore e per fortuna la super vincita ha fatto felici molti e non uno solo.

I soldi che sono stati divisi tra i 90 vincitori sono esattamente pari ai 371.133.424,51 euro del montepremi? Una domanda che molti si fanno, e a cui cercheremo di dare risposta adesso, anche approfondendo il campo dei redditi diversi e del modello 730 che per esempio, un vincitore presenta al Fisco per dichiarare i suoi redditi.

Vincite al SuperEnalotto nel 730? Come funziona la tassazione?

Stando al montepremi del SuperEnalotto che ha appena decretato la vincita record in Italia, i 90 fortunati si sono divisi i 371.133.424,51 euro di montepremi in 90 quote da 4.123.704,72 milioni a testa. Ma questi soldi non sono finiti tutti nelle tasche di ciascun vincitore. Ai vincitori per l’esattezza andranno 3.299.063,78 euro perché ben 824.640,94 euro vanno in tasse sulle vincite al gioco. Anche il SuperEnalotto come tutti gli altri giochi e scommesse sono attività regolamentate dallo Stato, che le gestisce per il tramite dell’Amministrazione Dogane e Monopoli (ex AAMS), o di società in convenzione con lo Stato come lo sono Lottomatica e Sisal.

In base alle somme vinte la tassazione varia. Il SuperEnalotto è tassato alla pari di qualsiasi altro biglietto, e cioè al 20% delle somme che eccedono i 500 euro di premi vinti. Significa che come per il Gratta e Vinci anche per il SuperEnalotto una parte della vincita è trattenuta alla fonte dallo Stato.

Gli accertamenti fiscali

E se c’è la trattenuta alla fonte significa che i vincitori, come nel caso dei 90 fortunati che si sono divisi i 471 milioni circa, non dovranno indicarli nel modello 730. Infatti le vincite al gioco tassate alla fonte dallo Stato italiano non vanno nel modello 730. Diverso il caso delle vincite in Casinò esteri fisici o in Casinò on line con sedi al di fuori dei confini nazionali. In quel caso le vincite sono equiparate ai redditi diversi e vanno inserite nel 730 per pagarci l’IRPEF con le aliquote vigenti e differenti da scaglione a scaglione. A meno che non si tratti di operatori operanti in Stati della UE, sui quali la Cassazione ha sancito che non si può parlare di redditi diversi anche se frutto di vincite su piattaforme non autorizzate in Italia.

Va detto però che i soldi vinti finiscono in banca, e questi rientrano nelle giacenze medie e nei saldi da inserire nel modello ISEE per chi lo adotta.

Inoltre se il vincitore acquista una casa, o una auto di lusso, o ancora, una casa al mare o una villetta con questi soldi, potrebbe finire dentro un accertamento fiscale. Se le vincite non vengono inserite nel 730, il Fisco può utilizzare il redditometro per capire se gli acquisti fatti da un contribuente, siano superiori al reddito dichiarato. Nel caso delle vincite quindi, meglio tenere conservata la ricevuta del pagamento della vincita, per dimostrare al Fisco in un eventuale controllo, da dove provengono i soldi per i super acquisti effettuati. Niente vincite al SuperEnalotto nel 730 quindi, ma tasse pagate lo stesso e attenzione massima agli adempimenti.

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