Una guida pratica per affittare un garage senza troppi pensieri

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La Redazione di ProiezionidiBorsa ha recentemente analizzato la profonda crisi del settore immobiliare. Le compravendite di case, appartamenti e negozi sono sempre più rare ed i prezzi in discesa. Il mercato delle locazioni di garage ed autorimesse invece non conosce crisi. Il traffico delle grandi città spinge molte persone a disfarsi dell’automobile e a mettere a reddito il proprio garage. Al contempo chi ha un’auto cerca di preservarla da danni ed usura. Insomma, domanda e offerta non mancano. In questo articolo, intendiamo fornire una guida pratica per affittare un garage senza troppi pensieri. Vogliamo capire come redigere un contratto e come gestire gli adempimenti fiscali e normativi. I contratti di affitto di un garage infatti, non seguono le consuete norme in vigore per gli altri immobili.

Un mercato totalmente libero

Per affittare un box non dovremo sottostare ai dettami della Legge 392/78 e nemmeno a quelli della successiva Legge 431/98. Quindi non avremo vincoli temporali né limitazioni di prezzo. La durata e l’importo del canone di locazione saranno totalmente liberi e a discrezione delle parti. Ci troviamo di fronte ad un mercato privo di vincoli normativi e sbilanciato in favore dei locatori. In altre parole, poiché ci sono più automezzi che garage, le condizioni le dettano i proprietari. Le fonti normative di riferimento saranno gli articoli 1571 e successivi in materia di contratti e l’articolo 657 del codice di procedura civile. Vediamo quindi una guida pratica per affittare un garage senza troppi pensieri. Oltre al canone di locazione, il conduttore provvede ai costi di manutenzione ordinaria ed alle spese condominiali. Il locatore pagherà invece tutte le spese di manutenzione straordinaria.

Il contratto di locazione

Una guida pratica per affittare un garage senza troppi pensieri deve ovviamente trattare gli aspetti fiscali. Ai sensi della normativa citata, le parti dovranno sottoscrivere un contratto scritto e procedere con la relativa registrazione. Questa norma generale è quasi sempre valida: si può evitare la registrazione in un solo caso. Se la durata della locazione non eccede i 30 giorni infatti, la registrazione non sarà necessaria. Ove obbligatoria, la registrazione prevede il pagamento dell’imposta di registro del 2% del canone annuo con un minimo di 67 euro. Il contratto dovrà anche comprendere una marca da bollo da 16 euro ogni quattro facciate. Conduttore e locatore dovranno dividere in parti uguali i costi di registrazione del contratto. Per registrare il contratto le parti dovranno compilare il modello RLI. La registrazione può avvenire direttamente presso l’Agenzia delle entrate oppure utilizzando i canali telematici.

Una guida pratica per affittare un garage senza troppi pensieri

Analogamente a quanto avviene per gli altri immobili, i canoni di locazione concorrono a determinare il reddito IRPEF del locatore. In conclusione, ricordiamo che per la locazione del solo box non potremo avvalerci della cedolare secca. L’imposta sostitutiva infatti è valida solo nei casi in cui la locazione comprenda sia il garage che un’abitazione. I redditi derivanti da locazione del solo box auto dovranno scontare l’aliquota marginale IRPEF.

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