L’Europa vuole competere con la Silicon Valley? La domanda è d’obbligo visto l’avviamento di un nuovo, massiccio e importante progetto. Si chiama “Choose Europe to Start and Scale” ed è la nuova frontiera della competitività. In sostanza, l’UE ha ideato una serie di strategie per valorizzare e far crescere le startup del settore tecnologico a livello globale. Lo slogan (e anche il nome di un altro progetto) è “Choose Europe”, e per attrarre nuovi talenti l’Ue ha spalancato le porte a finanziamenti, semplificazione della burocrazia, con un approccio a tutto tondo per alzare l’asticella della competitività.
Il piano rivoluzionario dell’Ue, ecco come accompagnerà startup e scaleup verso il successo
Trump è riuscito a dare un forte “scossone” all’Europa, che si è risvegliata improvvisamente, comprendendo di aver perso competitività, industria, potere contrattuale (nel senso di poter contrattare a livello globale) e – a cascata – forza lavoro, Pil e crescita.
Oggi, da quando Draghi è intervenuto con il suo piano, l’Ue guarda avanti, consapevole che è di fronte a nuovi equilibri economici ed è necessario fare di tutto per continuare a partecipare “ai giochi”. Ecco che spunta, tra le altre cose, questo nuovo piano che mira ad attrarre talenti e soprattutto a permettere loro di entrare nel mercato. Sintetizzando, l’Ue vorrebbe diventare qualcosa di simile alla Silicon Valley dove, lo ricordiamo, sono nati Facebook, Google, Apple e Microsoft. Realtà che oggi, indiscutibilmente, hanno immenso potere. Nel pratico, Ursula von der Leyen ha individuato alcune macro azioni che dovrebbero portare agli obiettivi desiderati.
- Le norme consentiranno di accomunare le Leggi in modo che le nuove imprese possano nascere e crescere in tutto il territorio europeo, contando anche su semplificazioni burocratiche e aiuti volti a “ridurre i costi del fallimento, affrontando aspetti critici in ambiti come l’insolvenza, il diritto del lavoro e il diritto fiscale. Il portafoglio digitale europeo per le imprese permetterà interazioni digitali fluide con le amministrazioni pubbliche in tutta l’Unione tramite un’identità digitale unificata per tutti gli operatori economici“. Si legge tra i vari punti che costituiscono il piano.
- aspetto fondamentale sarà l’utilizzo di normative ad hoc che permetteranno di abbattere i pericoli della frammentazione, fattore questo che finora ha impedito la nascita e lo sviluppo delle nuove attività. Rendere infine l’Europa un luogo dove le aziende non siano più soffocate da regole rigide ma che possano invece attrarre investitori istituzionali e privati.
Sostanzialmente, questo nuovo piano va nella direzione opposta di quanto fatto finora; risulta chiaro che creare le condizioni ideali alla crescita attraverso l’unificazione è la strada giusta.
Tech, IA e Difesa potrebbero essere davvero avvantaggiate
Non dobbiamo dimenticare però che i suggerimenti di Draghi circa la competitività comprendevano anche la necessità di rendere di nuovo l’Europa indipendente dalla NATO. Questo perché il Presidente Trump ha lasciato chiaramente intendere che non può più garantire supporto senza un reale scambio d’interessi. D’altronde, l’Ue cerca ancora di gestire il conflitto in Ucraina e al tempo stesso di allontanarsi dai rapporti commerciali con la Russia, ampiamente in conflitto con le volontà del Tycoon. Il piano europeo per valorizzare le startup e scaleup riguarda il comparto tech, però oggi come oggi tecnologia e Difesa sono strettamente connesse: basti pensare che, di fatto, la guerra prima in Ucraina e a Gaza poi si sta combattendo con mezzi altamente sofisticati, e non solamente tramite gli eserciti. Dunque, innovare la tecnologia in Europa significa anche colmare il gap nel comparto Difesa, e probabilmente questi nuovi piani renderanno più facile la nascita di aziende del comparto, nonché aiutare quelle esistenti ad abbattere gli ostacoli normativi che fino ad oggi avevano impedito una forte presenza. Non resta dunque che attendere gli sviluppi e i risultati di questa nuova iniziativa.
