Sono queste le patologie che danno diritto all’aspettativa retribuita e ad ulteriori 18 mesi di congedo

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Sono diversi i motivi che inducono un dipendente ad assentarsi dal lavoro e a richiedere dei permessi orari o giornalieri. Si può richiedere un breve periodo di aspettativa per lutto, per corsi di aggiornamento, per attività di volontariato o per assistere un familiare invalido. Ricordiamo che sono previste fino a 100 euro al giorno di assegno INPS per chi assiste invalidi e anziani con la Legge 104.

Ed anche in caso di assenza prolungata si può comunque godere di specifiche tutele presenti nella maggior parte dei contratti collettivi. Ciò vale soprattutto nei casi in cui il lavoratore è costretto ad affrontare l’improvvisa insorgenza di una malattia. Nello specifico sono queste le patologie che danno diritto all’aspettativa retribuita e ad ulteriori 18 mesi di congedo. E si tenga conto che durante i periodi di sospensione dell’attività lavorativa, il lavoratore gode di alcune fondamentali garanzie. Ciò tuttavia entro particolari limiti temporali che danno diritto alla retribuzione e alla conservazione del posto.

A tal fine è importante capire a quanti giorni di malattia ha diritto in un anno un lavoratore. E soprattutto come regolarsi in caso di malattia prolungata che non consente al dipendente di rientrare a lavoro entro breve tempo. E quali sono gli stati patologici che consentono al lavoratore di prolungare il periodo di assenza senza perdere soldi in busta. Ricordiamo pertanto che sono queste le patologie che danno diritto all’aspettativa retribuita e ad ulteriori 18 mesi di congedo. Allo stesso modo conviene sapere per quali malattie non è prevista la visita fiscale INPS e quali sono le fasce orarie di reperibilità.

Sono queste le patologie che danno diritto all’aspettativa retribuita e ad ulteriori 18 mesi di congedo

In base alle norme presenti nell’articolo 2110 del codice civile il lavoratore ha diritto a ricevere lo stipendio o un’indennità per il cosiddetto periodo di comporto. In sostanza il datore di lavoro non può licenziare, né negare la retribuzione al dipendente per un periodo di assenza massimo stabilito dalla legge.

Fra le malattie che conferiscono diritto all’aspettativa retribuita vi sono tutti i disturbi e le sindromi che impediscono al lavoratore di svolgere le proprie mansioni professionali. In particolare spettano lunghi periodi di assenza ai contribuenti che soffrono di gravi alterazioni a livello sia fisico che psichico.

Si pensi, ad esempio, alle patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie, renali  ecc. Come anche alle forme più invalidanti dei disturbi neurologici che compromettono in misura sensibile l’autonomia del soggetto e rendono difficoltoso l’adempimento del proprio ruolo professionale. In questi casi, previa presentazione di opportuna certificazione medica, è possibile ottenere un periodo di aspettativa retribuita. Hanno diritto ad ulteriori 18 mesi di congedo i lavoratori che hanno necessità di sottoporsi a trattamenti terapeutici particolari come la chemioterapia o l’emodialisi. In aggiunta a questi anche i pazienti affetti da AIDS che devono seguire percorsi riabilitativi. In questi casi però il dipendente ha diritto alla conservazione del posto di lavoro, ma non riceve retribuzione.

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