Shell (la famosa compagnia petrolifera e di gas) sta pensando a come concretizzare una delle operazioni più importanti degli ultimi decenni, ossia l’acquisizione della società BP (British Petroleum). Dall’unione potrebbe sorgere un colosso dell’energia con una capitalizzazione di 266 miliardi di dollari, capace di fare concorrenza alle solidissime ExxonMobil e Chevron.
Shell sarebbe intenzionata ad approfittare del periodo di crisi che sta vivendo BP, visto che il titolo ha registrato un calo superiore al 30% negli ultimi 12 mesi. Nel primo trimestre del 2025, inoltre, il costo del petrolio WTI è calato del 20%. Questi elementi creerebbero un terreno fertile per Shell che, secondo Bloomberg, sarebbe al lavoro per preparare un’eventuale offerta.
Shell verso l’acquisizione di BP? I retroscena della manovra
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Shell verso l’acquisizione di BP? I retroscena della manovra [foto @sdx15/Shutterstock.com, solo per uso editoriale]
Shell è stata spesso vista come il partner perfetto per BP, ma potrebbero esserci degli ostacoli alla manovra di acquisizione. Alcuni analisti, infatti, ritengono che un’operazione di tale entità potrebbe nascondere una speculazione, diretta all’aumento del valore delle azioni di BP (che, intanto, ha subito un rally del 3,7%). Se i sospetti dovessero rivelarsi fondati, potrebbero intervenire anche le autorità Antitrust.
La crisi del petrolio favorirebbe l’operazione di Shell?

La crisi del petrolio favorirebbe l’operazione di Shell?
In realtà, l’intero settore oil sta attraversando una fase di crisi, con il prezzo del petrolio che ha toccato i valori più bassi dell’ultimo triennio e l’Opec+ che ha deciso di aumentare la produzione a maggio e a giugno. Questo clima di incertezze potrebbe avere un doppio risvolto per le società attive nel settore; se, infatti, da un lato influisce sui margini operativi e genera preoccupazioni tra gli azionisti, dall’altro consente di mettere in atto nuove acquisizioni.
BP, intanto, prova a resistere. Il nuovo Amministratore Delegato, Murray Auchincloss, ha ideato una campagna di dismissione da 20 miliardi di dollari entro il 2027. Ha, poi, deciso di tagliare le spese e di incrementare i buyback azionari, per mantenere la fiducia degli investitori più scettici.
Secondo Bloomberg, Shell potrebbe aspettare per capire l’andamento del titolo BP oppure per valutare l’ingresso di altri eventuali acquirenti. La società petrolifera potrebbe anche decidere per acquisizioni minori (bolt-on) o concentrarsi sul programma di buyback 3,5 miliardi di dollari.
Conclusioni
L’eventuale acquisizione di BP da parte di Shell è ancora un progetto preliminare, ma potrebbe sostanziarsi in uno degli interventi più importanti nell’ambito energetico degli ultimi decenni. La buona riuscita, ovviamente, sarà vincolata da una serie di fattori, come l’andamento del titolo di BP, il prezzo del petrolio e l’interesse di altri potenziali acquirenti.
L’esito favorevole ridisegnerebbe i rapporti tra tutte le aziende operanti nel settore energetico e sarebbe destinato a produrre effetti altamente impattanti a livello mondiale.