Sempre più alta e pericolosa la tensione tra USA e Cina

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La diplomazia internazionale, finora al lavoro solamente sul fronte russo-ucraino, potrebbe presto trovarsi a dover risolvere un’altra emergenza. Forse anche più grave. Infatti la portavoce della Camera dei Deputati statunitense, Nancy Pelosi, è attesa domani a Taiwan. Si tratta di una visita che, più volte annunciata e altrettante rimandata, rischia di far degenerare i rapporti già tesi fra Cina e USA. Infatti le pretese di Pechino sull’isola sono ben noti.

Sempre più alta e pericolosa la tensione tra USA e Cina

Troppo per far credere ad una svista da parte della delegazione a stelle e strisce. Anche perché da parte sua il Governo del Dragone ha immediatamente avvisato Washington sulle possibili conseguenze in caso di una visita da parte della Pelosi sull’isola. Non solo, ma il concetto è stato ricordato, qualora ce ne fosse stato bisogno, anche durante la recente videochiamata tra il presidente USA Joe Biden e il suo omologo Xi Jinping. Attualmente una conferma non ufficiale è arrivata solo da organi di stampa che parlano di incontri già fissati domani sera tra la speaker e la presidente Tsai Ing-wen direttamente a Taipei.

Non è da escludere che Pechino abbia intenzione di alzare i toni sulla questione Taiwan proprio per distrarre l’opinione pubblica, anche internazionale, su quanto sta accadendo all’interno dei propri confini. Infatti da un punto di vista economico il Dragone deve accusare altre conseguenze di un’attività manifatturiera ancora claudicante. Infatti gli ultimi dati macro pubblicati proprio oggi evidenziano un rallentamento su questo fronte.

La Cina e la sua economia

Numeri alla mano si parla di un PMI manifatturiero Caixin che a luglio si è fermato a 50,4 punti. Si tratta di una sensibile discesa se paragonato al risultato precedente pari a 51,7 punti. Non solo ma anche in confronto alla previsione che, troppo ottimisticamente, sperava in 51,5 punti. Ma non è l’unico grattacapo per il Governo di Pechino. Infatti il gigante del settore immobiliare Evergrande non ha presentato il piano di ristrutturazione atteso. Il che ha acuito e reso sempre più alta e pericolosa anche la tensione su altri fronti. Soprattutto ha fatto aumentare il boicottaggio dei mutui tra la popolazione, boicottaggio che, ormai, è arrivato a ormai a coinvolgere oltre 90 città.

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