Se hai soldi liberi in banca o alle Poste preparati perché arriva un nuovo titolo di Stato con un premio fedeltà e una grossa novità

Investire soldi-Foto da pixabay.com

Se il bond vessillo dell’ex Governo giallo verde era stato il BTP Futura per quello attuale molto probabilmente lo sarà il BTP Valore. Ai primi del mese prossimo, infatti, è in calendario la seconda emissione del bond riservato ai risparmiatori retail. Pertanto se hai soldi liberi in banca o alle Poste preparati perché arriva un nuovo titolo di Stato con un premio fedeltà e una grossa novità. 

Lo ha annunciato il Comunicato Stampa del Dipartimento del Tesoro del MEF due giorni fa. Dal 2 al 6 ottobre, salvo chiusura anticipata, sarà possibile sottoscrivere il nuovo bond di cui a breve illustreremo le principali caratteristiche.

Il BTP Valore è come il BTP Futura?

Certo, è impensabile accostare i due bond (Futura-Valore) e per svariate ragioni.

Per il BTP Futura si può parlare di scelte infelici ad esser buoni, e non si tratta di nostre impressioni. Noi potremmo anche sbagliarci, il mercato no. E il mercato al momento prezza (meglio: deprezza) tutti e 4 i bond di questa serie molto al di sotto del prezzo di emissione. Il “miglior” BTP Futura, il 2028, venerdì ha chiuso a 84,63 centesimi (gli altri fanno peggio) e paga una cedola semestrale (quella dello step in corso) dello 0,175% lordo.

Si dirà che i rendimenti erano in linea con quelli di mercato al tempo dell’emissione, ed è quello che avviene ad ogni nuovo lancio di bond. Tuttavia, la struttura cedolare step-up è alquanto penalizzante quando la durata è lunga e l’emissione avviene in tempi di inflazione nulla e tassi al lumicino. Non appena muta il quadro economico son dolori per chi li ha sottoscritti (salvo portarli fino a scadenza). Lo dimostra anche il fatto che le raccolte dei BTP Futura furono misere e lo stesso Governo pensò bene di non riproporli più. E per fortuna erano studiati per venire incontro alle esigenze di investimento delle famiglie!

Se hai soldi liberi in banca o alle Poste preparati perché arriva un nuovo titolo di Stato con un premio fedeltà e una grossa novità

Il BTP Valore è oggettivamente più smart del titolo precedente. Meglio, almeno fino ad ora sembrerebbe così, poi per il futuro non possiamo garantirlo.

Ad esempio ancora non si conosce la struttura cedolare dell’emissione di ottobre. Il rendimento minimo garantito sarà svelato il 29 di questo mese, da confermare o rivedere (solo al rialzo) al termine dell’offerta. Di certo si sa già che i tassi saranno fissi e crescenti proprio come nel caso del BTP Futura.

Tuttavia, il neo BTP Valore avrà una durata di soli 5 anni (contro i 4 dell’omonimo BTP emesso a giugno), cioè sarà rimborsato nell’ottobre del 2028. Invece i 4 BTP Futura avevano durate comprese tra gli 8 e i 16 anni.

Ma la vera grande novità della nuova emissione riguarderà il tempo dello stacco cedole. Queste non saranno accreditate ogni 6 mesi così come avviene oggi, bensì ogni 3 mesi. In pratica l’interesse netto annuo verrà diviso e pagato in 4 date annue.

Il premio fedeltà al termine dell’investimento

Sempre il 29 settembre sapremo anche l’ISIN del BTP per la settimana di emissione. Esso servirà a riconoscere i sottoscrittori della prima ora dagli acquirenti successi. Solo chi acquisterà il bond in emissione e lo terrà fino a scadenza è previsto il riconoscimento del premio fedeltà finale. Neanche in questo caso se ne conosce l’entità (il Tesoro lo renderà noto nei prossimi giorni).

Per il resto varranno le altre condizioni generalmente previste per i titoli di Stato e/o per queste emissioni speciali.

Nel primo caso pensiamo alla tassazione di cedole e premio fedeltà, invariata al 12,50%, e che il titolo è esente dalle imposte di successione. Ancora, il taglio minimo di sottoscrizione sarà di 1.000 € mentre non esiste tetto massimo. Infine, che tutta la domanda verrà soddisfatta e che dopo l’emissione il titolo sarà liberamente scambiato sul MOT.

Nel secondo, invece, che non vi saranno commissioni d’acquisto per i risparmiatori nella sola settimana d’emissione. Esse, infatti, saranno assolte dall’emittente.

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