Se compro un appartamento di 80 mq a 100.000 € e lo affitto a 650 € al mese, quanto guadagno veramente?

Se compro un appartamento di 80 mq a 100.000€ e lo affitto a 650€

L’investitore in immobili ha il vantaggio di decidere il canone mensile da chiedere all’affittuario. Di converso si scontra con un impianto di adempimenti fiscali più articolato rispetto a un investitore sul reddito fisso. Quali sono le principali uscite collegate a una rendita immobiliare? Vediamole.

A scuola insegnano che il lordo non equivale mai al netto. Un concetto che vale tanto nel caso dei pesi (lordo, netto e tara, per intenderci), quanto in tema di guadagni. Su ogni reddito da lavoro e da capitale c’è la parte da stornare al Fisco nei modi, tempi e forme previste dalla Legge.

Ora, ad esempio, se compro un appartamento di 80 mq a 100.000 € e lo affitto a 650 € quanto mi resta in tasca realmente?

Il lordo non equivale mai al netto

Il lordo non equivale mai al netto – proiezionidiborsa.it

I costi legati all’investimento nel mattone

Chi decide di investire nel mattone deve considerare una serie di costi/rischi, alcuni certi e altri meno.

Tra quest’ultimi pensiamo al classico inquilino moroso. C’è chi si tutela con la fideiussione bancaria, che tuttavia finisce per aumentare il costo dell’affitto e rendere l’immobile meno appetibile sul mercato.

Poi c’è il rischio di vedersi l’immobile sfitto per 1 o 2 o più mesi. Tuttavia, tranne nei più disperati (case in pessimo stato o site in zone non gradite) poi si tratta di una eventualità remota. Data la carenza di case sul mercato, un immobile sfitto a lungo dipenderà quasi certamente dal prezzo esagerato chiesto dal proprietario.

Infine citiamo le eventuali spese dell’agenzia immobiliare, i lavori condominiali, i possibili danni naturali, i lavori di manutenzione dell’immobile.

Tra i costi certi c’è il Fisco e il costo opportunità. Un sano bilanciamento tra azioni e bond potrebbe garantire anche un 5% netto annuo sul lungo termine. Una performance niente male, a cui si somma la maggiore praticità di gestione dell’investimento mobiliare rispetto al mattone.

Chi decide di investire nel mattone deve considerare una serie di costi

Chi decide di investire nel mattone deve considerare una serie di costi – proiezionidiborsa.it

Le principali tasse legate a un appartamento uso investimento

Quanto al Fisco, su una seconda casa si abbattono queste uscite:

  • l’IMU, variabile in base a svariati parametri. Occhio e croce, per una casa di 80 mq nel 2022 si sono pagati 400 € scarsi tra acconto e saldo;
  • IRPEF, variabile in base al reddito percepito. Per un immobile fittato 1 anno a 650 €/mese, il reddito imponibile annuo sarebbe di 7.800 €. Ad esso si sottrae il 5% di spese detraibili (390 €) e si ottiene l’imponibile (7.410 €). Se l’affitto fosse l’unico reddito prodotto, l’aliquota IRPEF interessata è quella del 23% (quindi 1.704,3 €);
  • addizionali comunali e regionali, variabili da un luogo a un altro;
  • imposta di registro, ossia il 2% del canone annuo per il numero di anni d’affitto previsti nel contratto;
  • imposta di bollo di 16 € ogni 4 facciate del contratto ovvero ogni 100 righe.

Se compro un appartamento di 80 mq a 100.000€ e lo affitto a 650€ quanto mi resta pulito a fine mese?

Tuttavia, la Legge consente di optare per la cedolare secca, un regime fiscale più agevolato dell’ordinario. In sostanza il proprietario paga un’aliquota del 21% o del 10% (per i contrati a canone concordato ove previsti) sul 100% della pigione. In tal modo la cedolare sostituisce sia l’IRPEF che le addizionali.

A grandi linee, quindi, una pigione di 650 € mensile produrrebbe un guadagno netto (delle sole tasse) mensile di circa 465 €/mese. L’incasso effettivo dipenderà molto dal particolare regime fiscale applicato.

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