Scopriamo se chi lavora part time va in pensione più tardi

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Non sempre lavorare 12 mesi significa aver versato 1 anno di contributi. Questo significa, quindi, che laddove i contributi versati sono inferiori all’anno, si impiegherà più tempo a raggiungere i requisiti di pensionamento. Per andare in pensione, infatti, non bisogna assolutamente guardare agli anni lavorati ma solo e soltanto alle settimane di contributi effettivamente versate. Anche se in molti casi le due cose coincidono, non sempre è così. Scopriamo se chi lavora part time dovrà andare in pensione dopo.

Cosa accade a chi lavora part time?

Il contratto di lavoro può essere full time o part time. Solitamente il lavoratore a tempo pieno lavora 8 ore al giorno per 5 giorni a settimana. O poco più di 6 ore al giorno per 6 giorni a settimana. Questo tipo di contratto, infatti, nella maggior parte dei casi prevede 40 ore di lavoro settimanale.

Per chi ha un contratto part time le ore lavorate in una settimana sono meno di 40. E il lavoro può essere svolto sia in pochi giorni settimanali da 8 ore, che in tutti i giorni lavorativi con meno di 8 ore al giorno. Questo porta, chi ha un contratto part time, ad avere retribuzioni minori rispetto a chi lavora a tempo pieno. E di fatto al versamento di meno contributi come chiarito anche dall’INPS nella circolare 15 del 28 gennaio 2022.

Meno contributi nel tempo parziale

Se le retribuzioni nel contratto part time, però, non arrivano ad un minimale stabilito dall’INPS, i contributi versati non riescono a coprire le 52 settimane per avere l’anno intero. E la conseguenza può essere che, pur avendo lavorato 20 anni, ci si ritrova a non avere il diritto alla pensione di vecchiaia. Oltre ad avere diritto, quando si raggiunge il requisito, ad una pensione più bassa.

In questo articolo cercheremo di spiegare perché non sempre il lavoro part time è riconosciuto pieno ai fini pensionistici. Andando a vedere proprio quali sono i minimali contributivi INPS e che stipendio servirebbe per avere un anno intero coperto dai contributi.

Scopriamo se chi lavora part time va in pensione più tardi

A pesare sulla pensione non sono le ore previste dal contratto part time, ma la retribuzione che si percepisce. Per avere un anno intero di contributi versati è necessario avere una retribuzione settimanale di almeno 210,15 euro. Questa retribuzione da luogo, infatti, a contributi che coprono l’intera settimana. Se la retribuzione è inferiore non si avrà una settimana di contributi, ma meno.

Il limite annuale di retribuzione che dà luogo alla copertura dell’intero anno è di 10.906,27 euro. Per chi percepisce retribuzioni annue inferiori a questa cifra, sicuramente l’anno intero non sarà coperto da contribuzione. E per raggiungere la pensione, di fatto, bisognerà lavorare qualche anno in più.

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