Scopriamo cosa succede se mangiamo il formaggio con la muffa e perché si forma

formaggio roquefort

I latticini sono tra gli alimenti più amati in assoluto. La loro morbidezza, il sapore unico, li rendono davvero ottimi da consumare sia a pranzo che a cena. La fortuna è che ne esistono di tanti tipi diversi. Tra loro cambia la stagionatura, il tipo di latte e tante altre cose. Oggi soffermeremo la nostra attenzione su un particolare tipo di formaggio, ovvero quello con la muffa.

Cos’è la muffa?

Sostanzialmente le muffe sarebbero dei funghi che producono delle spore. Queste ultime si possono trovare veramente ovunque. In sostanza la muffa rappresenta un’alterazione del cibo. Quando lasciamo per tanto tempo un alimento nel frigo e questo fa la muffa, vorrà dire che quell’alimento non è più buono. Questo perché saranno cambiate, alterate, le sue proprietà nutritive ed organolettiche. Nonostante questo, appunto, ci sono alcuni formaggi che vengono prodotti proprio con le muffe.

Quali sono le muffe?

Il formaggio si ottiene facendo lavorare il latte con un prodotto che si chiama “caglio”. I tipi di muffa più utilizzati sono:

  • penicillium roqueforti;
  • il penicillium candidum;
  • penicillium glaucum.

Questi darebbero un sapore più particolare e caratteristico al formaggio in questione.

Scopriamo cosa succede se mangiamo il formaggio con la muffa e perché si forma

Tra i formaggi stagionati con la muffa ci sono:

  • il gorgonzola, di origina italiana;
  • il roquefort, di origine francese;
  • formaggio brie.

Le muffe sul formaggio andranno a creare delle venature verdastre e bluastre negli erborinati (gorgonzola, roquefort). Invece formaggi come il brie avranno la crosta esterna dura e l’interno sarà morbido e cremoso. Ma adesso vediamo se davvero fa male alla salute e scopriamo cosa succede se mangiamo il formaggio con la muffa.

Fa male mangiare la muffa?

In realtà, bisogna dire che il formaggio con la muffa non sempre segnala un’alterazione. Infatti, per capire se un formaggio si può consumare o meno bisogna notare la differenza di colorazione della muffa. Ad esempio quella che troviamo sul gorgonzola abbiamo detto avere un colore sul verde/blu. Questo è indice che il formaggio potrà essere consumato. Quando invece la muffa presenterà una colorazione variabile tra il bianco e il verde, allora sta ad indicare un formaggio andato a male.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’odore. Quando l’alimento presenterà un odore sgradevole, tendente all’acido, si tratta di una vera e propria alterazione. Sul formaggio stagionato può capitare la formazione della muffa. Ma non è detto che vada buttato. Infatti difficilmente le spore poi si diffondono su tutto il formaggio, soprattutto se sono formaggi a pasta dura. Proprio per questo si può tagliare la fetta contenente la muffa e consumare tranquillamente il prodotto.

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