Questi i settori nel mirino della Guardia di Finanza per i controlli d’autunno

guardia di finanza

Con la piena ripresa delle attività economiche non si dubita del fatto che riprenderanno anche le verifiche fiscali. In particolare, si ipotizza che saranno questi i settori nel mirino della Guardia di Finanza per i controlli d’autunno.

Intanto, sarà attiva la cosiddetta “super anagrafe tributaria”, uno dei tanti nuovi metodi di controllo che periodicamente vengono aggiornati per aiutare l’Agenzia delle Entrate. In particolare, il Governo ha raccomandato una maggiore interazione e collaborazione tra Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate, per rendere più efficaci i controlli ed il recupero delle somme evase.

Il primo settore sotto osservazione

Sicuramente i primi controlli avranno ad oggetto l’uso irregolare degli aiuti elargiti dal Governo durante la pandemia. La somma complessivamente erogata dallo Stato è stata veramente ingente. Sulle pagine di Proiezionidiborsa sono stati spesso suggeriti bonus per le varie categorie beneficiarie, come, per esempio, i ristoratori.

Nessuno potrà negare di aver ricevuto gli aiuti pubblici, dato che lo Stato ha versato le somme ai richiedenti mediante bonifico.

Questi i settori nel mirino della Guardia di Finanza per i controlli d’autunno

Per il settore bonus a fondo perduto bisogna solo sperare di essere stati onesti e di non aver dichiarato il falso quando si è fatto domanda per ricevere gli aiuti. Il riferimento è soprattutto a quegli aiuti che avevano come presupposto una determinata differenza di reddito tra il 2020 ed il 2019. Lo Stato erogava il bonus sulla base di una semplice autocertificazione del cittadino. Solo adesso quei dati possono essere controllati.

Le vendite online

Durante il lockdown c’è stato un incremento esponenziale delle vendite online. Addirittura, per non fare file interminabili al supermercato, anche i consumatori meno tecnologici hanno imparato a fare la spesa online, con consegna a domicilio. In questo caso i privati cittadini non hanno niente da temere, perché hanno ovviamente pagato con carta di credito e quindi con un mezzo tracciabile. I controlli avranno ad oggetto soprattutto le piattaforme online, per verificare che le somme percepite siano presenti nella dichiarazione dei redditi.

I falsi crediti di imposta

Può darsi che alcuni contribuenti siano caduti nella tentazione di gonfiare un po’ i crediti di imposta, magari falsando la compensazione con i debiti per i contributi previdenziali. Anche in questo caso, ormai, le dichiarazioni sono definitive ed il controllo documentale non lascerà scampo. Alcune imprese, anche le start up, potrebbero aver gonfiato i crediti di imposta per attività di ricerca e sviluppo. In questo caso, la Guardia di Finanza potrebbe insospettirsi se la crescita di quei crediti di imposta apparisse eccessiva o troppo veloce.

I possibili rimedi

Come già detto, ormai le dichiarazioni sono definitive ed i documenti compilati e consegnati anche. Il problema si sposta semmai alla possibilità e alle modalità di impugnazione delle cartelle esattoriali che qualche contribuente riceverà.

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