Quanto rendono 3.500 euro a 2 anni tra buoni postali o conto deposito e BTP

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L’inflazione alle stelle rende quasi un lusso detenere soldi liquidi sul conto o, peggio ancora, sotto il materasso. Tra spese vive e perdita di potere d’acquisto, restare liquidi è oggi la scelta peggiore che si possa fare.

Rendimento lordo, netto e reale

Ad essere sinceri è anche difficile ritrovarsi tra le mani un investimento reale positivo. Questo è dato dal rendimento lordo al netto delle tasse al Fisco, più le commissioni all’intermediario e l’inflazione, oggi a livelli record.

Come si evince si tratta di 3 concetti ben distinti e separati, che oltretutto cambiano nel tempo. A seconda delle dinamiche del mercato, carovita incluso, varia la convenienza verso l’uno o l’altro degli strumenti d’investimento.

Ora, fasi come l’attuale con l’inflazione alle stelle non capitano di frequente. Oltretutto occorre sempre ragionare nell’ottica del medio-lungo termine. Pertanto anche chi ha soldi liquidi e una disponibilità temporale circoscritta può guadagnare discreti interessi. Ponendoci nei panni del risparmiatore avulso al rischio, ecco quanto rendono 3.500 euro a 2 anni tra buoni postali e prodotti similari.

I rendimenti sui BTP stanno risalendo

Dopo alcuni anni da dimenticare in termini di rendimento, i titoli di Stato sono tornati alla ribalta. Dall’inizio dell’anno il mercato sta vendendo bond, facendo risalire i potenziali guadagni. Per esempio alcuni di essi si rivelano dei sostituti (in ottica deposito dei risparmi) del conto corrente anche sul brevissimo termine.

Prendiamo a riferimento il BTP con ISIN IT0005001547 con scadenza il 1° settembre 2024, ossia tra 2,02 anni. La cedola lorda è del 3,75%, mentre oggi scambia a mercato a 103,54 centesimi. Il rendimento effettivo netto annuo oscilla sull’1,711%, ma al lordo delle commissioni e senza tenere conto del carovita.

Ricapitolando, il bond quota sopra 100. Tuttavia, portandolo a scadenza, il risparmiatore ha comunque modo di guadagnare qualcosa.

Quanto rendono 3.500 euro a 2 anni tra buoni postali o conto deposito e BTP

Vediamo ora quanto rende l’altro prodotto di punta dello Stato sul reddito fisso, ossia i buoni fruttiferi. Rispetto ai bond non si pagano commissioni di acquisto e di rivendita dello strumento. Invece al pari dei titoli di Stato la tassazione è al 12,50% e sono esenti dall’imposta di successione.

Sulla scadenza a 2 anni il buono che consente di non perdere gli interessi maturati è quello ordinario. Il rendimento effettivo annuo lordo nel 2° anno di possesso è pari allo 0,55%.

Infine prendiamo in considerazione il conto deposito, il cui mercato è in costante fermento. Infatti le promozioni tra gli intermediari si rinnovano e si aggiornano di continuo. A titolo di esempio consideriamo il CD vincolato a 24 mesi proposto da Illimity Bank. L’interesse lordo attualmente offerto è del 2% lordo, l’1,48% netto, e l’imposta di bollo è a carico del cliente.

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