Quanto costa il denaro contante e dove mettere i soldi senza correre rischi

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Si è soliti pensare che la liquidità sia la forma di parcheggio dei risparmi più sicura e più economica. Se ad esempio il giorno X lasciamo 1.000 euro su un conto a canone zero, dopo un anno risulterà la stessa cifra. Peccato che la realtà sia più complessa dell’apparenza e che i valori nominali non siano sempre coincidenti con quelli reali.

Al pari di tutti gli altri beni, un’auto o una casa etc., anche i soldi hanno dei costi diretti e indiretti. Un appartamento prevede costi diretti per le utenze domestiche, ma anche quelli non voluti e legati alla sua manutenzione. Premesso ciò, chiediamoci quanto costa il denaro contante e dove mettere i soldi senza correre grandi rischi.

Quali costi si pagano nel tenere i soldi in forma liquida?

Anzitutto abbiamo i costi di tenuta conto, che non è detto siano sempre pari a zero. I c/c più economici sono quelli online, poi troviamo (in ordine crescente di spese) quelli postali e quelli bancari tradizionali. Qui il miglior consiglio è di contenere al massimo queste spese. Il libretto postale, invece, è completamente gratuito.

Poi c’è l’imposta di bollo allo Stato per le giacenze medie annue sopra i 5mila euro. La spesa è pari a 34,20 euro nel caso delle persone fisiche, mentre sale a 100 per quelle giuridiche.

Infine citiamo l’inflazione, che in questo 2022 si sta mangiando tantissimo potere d’acquisto. Tradotto, da sola sarà la spesa (invisibile) più amara in assoluto dei risparmiatori, probabilmente peggiore di una patrimoniale. Questa, infatti, di norma colpisce i medi-grandi patrimoni, mentre l’inflazione è democratica al 100%. Anzi, se consideriamo che spesso i medi-grandi patrimoni sono investiti e fatti fruttare, a rimetterci di più potrebbero essere alla fine proprio i capitali più modesti.

Oggi quanto costa il denaro contante e dove mettere i soldi a rischio nullo?

Se l’esigenza è di parcheggiare la liquidità a breve termine, massimo 1-2 anni, vanno sfruttati gli strumenti a rischio nullo. Oltre al c/c e al libretto di risparmio postale possiamo ricorrere ad esempio ai BOT con durata fino a 12 mesi. Ad esempio il BOT Zc IT0005505075 scade ad agosto 2023 (tra 10 mesi) e scambia a 98,18 centesimi (il rimborso finale è a 100).

In alternativa si potrebbe pensare alla doppia offerta Supersmart a 270 o 360 giorni, entrambe svincolabili anche prima della scadenza.

Infine, vanno bene anche i conti deposito liberi o vincolati. Nel primo caso non vi sono problemi di sorta ad uscire anzitempo dal prodotto. Per quello a vincolo è bene invece essere certi della non esigenza della liquidità prima della scadenza. Oppure chiedere all’intermediario se è prevista o meno la possibilità di uscita anticipata dal conto, e a quali condizioni.

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