Quante ore si deve lavorare con reddito di cittadinanza nei lavori del Comune

reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza (RdC) è un importante sostegno per le famiglie in stato di disagio economico. Esso, tuttavia, prevede una serie di obblighi in capo ai richiedenti, pena la possibile decadenza dal beneficio. Si tratta di un pacchetto di doveri tesi a favorire il reinserimento sociale e lavorativo del nucleo percettore.

Tra questi rientrano anche i PUC, i Piani Utili alla Collettività posti a carico dei beneficiari RdC. Vediamo di che si tratta e di capire quante ore si deve lavorare con reddito di cittadinanza nell’ambito dei PUC comunali.

Cosa sono i PUC e cosa prevedono a carico dei beneficiari RdC

All’interno del Patto per il lavoro e/o l’inclusione sociale troviamo i PUC, che coinvolgono i percettori RdC. In pratica i beneficiari della misura devono offrire la loro disponibilità alla partecipazione attiva ai progetti di pubblica utilità. Vale a dire attività di carattere artistico, culturale e sociale, formazione e tutela dell’ambiente e dei beni comuni e similari. L’eventuale mancata adesione al Patto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare comporta la decadenza dal sostegno.

Il Comune di residenza è responsabile dei PUC attivati, che possono implementarli anche in collaborazione con altri soggetti.

I PUC oltre a costituire un obbligo offrono anche un’opportunità di crescita per tutti, percettori RdC e collettività. I primi ne guadagnano in termini di inclusione sociale e crescita professionale, i secondi in termini di servizi. Tuttavia, le attività dei PUC non devono coinvolgere i titolari del reddito nelle mansioni tipicamente svolte dai dipendenti pubblici. Cioè non può aversi una sostituzione del percettore del RdC con un dipendente del soggetto attuatore dei PUC.

Chi ha l’esonero allo svolgimento dei PUC

Il legislatore ha previsto altresì delle deroghe in merito all’obbligo di attuazione dei Piani. Tra i beneficiari RdC esclusi da queste attività troviamo chi si occupa (all’interno del nucleo percettore) della cura verso i piccoli e/o disabili. L’esenzione vale anche per gli studenti, i disabili, gli over 65 e i percettori della pensione di cittadinanza.

Infine l’esenzione si estende anche agli occupati, con soglie di reddito differenti a seconda si tratti di lavoratori autonomi o alle dipendenze. Nel primo caso il tetto dell’esenzione è pari a 4.800 euro, mentre sale a 8.145 euro nel secondo.

Quante ore si deve lavorare con reddito di cittadinanza nei lavori del Comune

La disciplina della misura prevede un impegno minimo di 8 ore settimanali fino a un massimo di 16 ore. L’impegno nei PUC può coinvolgere uno o più giorni della settimana e/o periodi del mese. L’importante è garantire 32 ore mensili, compresa la possibilità di un eventuale recupero delle ore perse nel mese di riferimento.

Sarà cura e premura dei Comuni attuatori istituire un registro delle presenze, in cui annotare gli elementi essenziali delle attività svolte.

Infine ricordiamo che le attività dei PUC non sono retribuite. In compenso danno diritto al rimborso delle spese pasto e dei mezzi pubblici in città. Ancora, alla fornitura di materiale e formazione antinfortunistica, al tutoraggio, alle visite mediche ai fini della sicurezza sul lavoro, etc.

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