Quali sono le cartelle esattoriali annullate che non si pagano più

Agenzia delle Entrate

Per le imposte e per i tributi non versati in Italia il Fisco, se il contribuente non si mette in regola, può legittimare la pretesa tributaria facendo leva sull’iscrizione del debito a ruolo. In tal caso, infatti, la cartella esattoriale recapitata al contribuente è, in tutto e per tutto, un titolo esecutivo che poi può anche sfociare nella riscossione coattiva.

Precisamente, attraverso le ipoteche, i fermi amministrativi ed i pignoramenti. E se nella maggioranza dei casi le cartelle esattoriali si devono pagare, è anche vero che ci sono quelle che, invece, non hanno alcuna validità. Per esempio, perché il debito fiscale è caduto in prescrizione. O perché per alcune cartelle esattoriali, con appositi provvedimenti legislativi, c’è stato l’annullamento d’ufficio. Vediamo allora di chiarire, in materia fiscale, questo importante aspetto.

Quali sono le cartelle esattoriali annullate che non si pagano più

Nel dettaglio, i termini di prescrizione per le cartelle esattoriali variano in ragione della tipologia dei tributi. In linea generale si può dire che le tasse dovute allo Stato, e quindi all’Agenzia delle Entrate, si prescrivono in dieci anni. Per i tributi locali come IMU e TARI, invece, i termini di prescrizione si dimezzano. Ovverosia sono pari a cinque anni.

Ma detto questo, quali sono le cartelle esattoriali annullate? Si tratta di quelle che, con provvedimenti legislativi, sono annullate con lo stralcio. Per esempio, considerando il caso più recente, con il Decreto Sostegni le cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, per il periodo 2000-2010, sono stata annullate. Senza domanda da presentare e quindi in automatico. Ma nel rispetto per il debitore, persona fisica o impresa, di un reddito non superiore alla soglia dei 30.000 euro.

Perché il Governo italiano ha varato lo stralcio dei debiti fiscali con il Decreto Sostegni

Lo stralcio delle cartelle esattoriali, attraverso il Decreto Sostegni, è stato sostanzialmente disposto per fare una vera e propria pulizia fiscale. Ciò perché, proprio per il periodo 2000-2010, trattandosi di cartelle arretrate, il debito fiscale complessivo era ormai diventato difficile da recuperare. E quindi lo Stato italiano, senza lo stralcio, sarebbe costretto a sostenere dei costi di gestione. Ed anche di mantenimento di cartelle esattoriali legate a crediti fiscali ormai inesigibili.

Lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, inoltre, non deve essere confuso con il più recente provvedimento di rottamazione. Ovverosia con la Rottamazione-ter. Essa prevede infatti il pagamento delle cartelle esattoriali. Ma senza l’applicazione delle sanzioni amministrative. E senza gli interessi applicati ai sensi di legge.

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