Quali familiari possono fruire della Legge 104, chiarimenti permessi e congedo

disabile

Molto spesso chi ha un familiare titolare di Legge 104, non sa benissimo quali sono i propri diritti. Questo perché nelle agevolazioni per i caregiver non agisce solo questa Legge ma anche la 151 del 2001. Tra permessi e congedi, infatti, non è molto chiaro quale sia il familiare che possa trarre beneficio dalle agevolazioni in questione. Proprio per questo cerchiamo di capire quali familiari possono fruire della Legge 104.

Per i permessi serve la convivenza?

A richiedere i permessi Legge 104 può essere sia il disabile che il familiare che lo assiste. Ma quale familiare può fruire dei 3 giorni di permesso? Possono richiedere il beneficio il coniuge, i genitori e i figli ed i parenti entro il terzo grado. Non serve la convivenza con il disabile per la fruizione dei 3 giorni e non è necessario rispettare alcun ordine di priorità.

Dopo le novità introdotte dal 13 agosto 2022 sparisce anche la regola del referente unico e a richiedere i 3 giorni di permesso possono essere anche più di un familiare.

Congedo e ordine di priorità

Il congedo straordinario retribuito è previsto dalla Legge 151 del 2001. Si tratta di una aspettativa dal rapporto di lavoro di un massimo di 24 mesi che il caregiver può chiedere per assistere il familiare con handicap grave.

In questo caso, le regole sono più stringenti ed è necessaria la convivenza con il disabile per poterne fruire. Solo ai genitori che assistono i figli la convivenza non è richiesta. Ma oltre a questo il congedo segue un vincolante ordine di priorità familiare che fa in modo che solo l’avente diritto possa richiedere il beneficio. Ed il diritto non scala se non per assenza, mancanza o patologia invalidante del titolare dello stesso.

Quali familiari possono fruire della Legge 104, chiarimenti permessi e congedo

Come è facilmente intuibile, quindi, un caregiver che è titolare dei 3 giorni di permesso potrebbe non rientrare nel diritto a richiedere il congedo straordinario. Perché magari non convive con il disabile o, ancora, perché il diritto ricade su un altro familiare.

Facciamo un esempio pratico. Una donna con handicap grave convive con il marito pensionato ma ancora attivo. Dei 3 giorni di permesso fruisce il figlio non convivente. Ma lo stesso non può essere anche titolare del diritto al congedo retribuito perché spetta al coniuge convivente. Anche se il marito della moglie non ha diritto a nessuna indennità durante il periodo di congedo perché pensionato. E anche se è anziano.

Questo fa comprendere che permessi e congedo sono due istituti totalmente diversi con regole differenti. E che non sempre chi fruisce di uno dei due può richiedere anche l’altro.

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