Putin punta sui BRICS per trovare nuovi alleati anche commerciali in una rete che potrebbe allargarsi

Brics

Parte oggi il summit, virtuale, dei cosiddetti BRICS, ovvero Brasile, Russia, India e Cina, oltre al Sudafrica, che, tempo fa, erano stati definiti i nuovi protagonisti del futuro. Il gruppo, infatti, rappresenta poco meno della metà della popolazione mondiale (si parla del 40%) e circa un quarto del PIL del Pianeta. A prescindere dal fatto di aver mantenuto o meno le promesse, è indubbio il peso, sempre più ampio, che ricoprono all’interno del panorama economico mondiale. Ed è proprio partendo da questa considerazione che Putin punta sui BRICS per trovare nuovi punti di contatto. Alleati sia economici che politici in una situazione che, sempre in pieno divenire, rischia di allargarsi pericolosamente ad altre Nazioni.

Infatti alla base sembrerebbe esserci un piano più ampio suggerito da Pechino. Organi di stampa cinesi fanno sapere che l’intenzione del presidente Xi Jinping sarebbe quella di allargare il gruppo alle Nazioni che, ancora Emergenti, vorrebbero chiedere maggior voce in capitolo. Nella lista dei futuri candidati pare infatti ci siano nomi come quelli di Argentina, Egitto, Senegal Messico, Nigeria, Emirati Arabi e Indonesia. Lo scopo? Ufficialmente unire le rispettive forze per combattere i problemi più urgenti che vanno dalla crisi alimentare a quella ambientale e climatica. Oltre che, come è facile capire, creare un altro polo alternativo ad Europa e USA. Un polo che, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe sfruttare anche una moneta differente rispetto al dollaro per le transazioni economiche.

Putin punta sui BRICS per trovare nuovi alleati anche commerciali in una rete che potrebbe allargarsi

Non più tardi di 10 giorni fa l’Europa appariva compatta e padrona della situazione. Invece, nel giro di qualche giorno, la Francia si trova a dover giostrare un’impossibile stabilità politica. L’Italia ha registrato l’ennesima svolta funambolica con il Movimento 5 Stelle che ha visto le dimissioni di Di Maio e la nascita di un nuovo gruppo parlamentare.

Non vanno meglio le cose in Germania. Berlino deve ripiegare sul carbone per tentare di sopperire alla quasi certa carenza di gas russo nei prossimi mesi. Ma come è facile immaginare anche Mosca sta cercando di ricreare uno spazio economico e politico dove potersi muovere. Forte dell’alleato cinese e soprattutto di una disponibilità di materie prime sempre più importanti, Putin ha scelto di rafforzare la rete dei Paesi cosiddetti Emergenti, in particolare i BRICS.

Un aiuto è arrivato anche dal numero uno del Governo cinese, Xi il quale, nel suo intervento ai lavori di apertura del meeting, ha parlato contro quelle “spinte dell’egemonismo” che, unite ad una “politica dei blocchi contrapposti” avrà come unica conseguenza quella di aumentare i conflitti e le tensioni. In tutto questo, come evidenziato dal Financial Times, Mosca ha iniziato a vendere, proprio in Asia, l’energia che il Vecchio Continente non riceverà. I primi risultati si stanno vedendo nell’impennata della domanda vista tra Cina e India.

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