Pochi sanno che per aumentare l’assegno di mantenimento che spetta ai figli l’ex coniuge può presentare questa domanda al giudice

divorzio

Uno degli aspetti più complicati della crisi matrimoniale riguarda la cura e la gestione dei figli, in particolare quando si tratta di minorenni. I genitori, nonostante affrontino un periodo particolarmente intenso, devono prestare molta attenzione a garantire loro tutto il supporto necessario. La legge sancisce infatti il diritto del figlio minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori e di ricevere da ambedue cura, educazione ed istruzione.

Il giudice è il garante principale dei diritti della prole. In particolare, quando pronuncia la sentenza di separazione o divorzio, deve stabilire sia il contenuto degli obblighi nei confronti dell’ex coniuge bisognoso, sia il contenuto dei provvedimenti relativi ai diritti dei figli. Il tribunale stabilisce il regime dell’affidamento e, quindi, quando e quanto tempo il figlio deve stare con la madre o con il padre. Stabilisce inoltre il modo in cui i genitori devono contribuire alla cura materiale e morale dei figli.

Come si calcola questo tipo di assegno

L’art. 337 ter del codice civile regola le modalità con le quali ciascuno genitore deve contribuire al sostentamento economico del figlio. Il principio da seguire è quello della contribuzione proporzionale al reddito di ciascun genitore. Nel calcolare l’importo dell’assegno, il giudice deve tenere conto di alcuni dati.

Tra questi troviamo le esigenze del figlio, il tenore di vita goduto dal figlio durante la convivenza con entrambi i genitori, le risorse economiche dei genitori. Il giudice deve valutare anche i tempi di permanenza presso ciascun genitore e la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti dal padre e dalla madre. Infine, è previsto un adeguamento dell’assegno agli indici ISTAT.

Pochi sanno che per aumentare l’assegno di mantenimento che spetta ai figli l’ex coniuge può presentare questa domanda al giudice

Per valutare le risorse economiche dei genitori, il giudice si basa sulle informazioni di carattere economico fornite dagli ex coniugi. A questo punto, uno dei due genitori può contestare la veridicità del reddito dichiarato dall’altro nella causa. Dopo la contestazione, il giudice, se ritiene che i dati forniti siano insufficienti, può compiere degli accertamenti ulteriori tramite la polizia tributaria. La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 25314 del 2021, ha ricordato che il giudice può esercitare questo potere solo se strettamente necessario. La contestazione può dunque cambiare l’importo finale disposto dal giudice. Purtroppo, solo in pochi sanno che per aumentare l’assegno di mantenimento destinato ai figli il giudice può compiere questi ulteriori accertamenti.

Approfondimento

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