Quant’è l’assegno di accompagnamento 2022 e novità 2023

invalidità

La Legge italiana tutela gli invalidi soprattutto grazie ad una Legge ad hoc creata appositamente. Si tratta della Legge 104 del 1982, cioè la “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”. Una Legge che è un contenitore di misure, prestazioni e agevolazioni per persone affette da disabilità e per le loro famiglie. Tra tutte queste misure sicuramente molto importante per i disabili è l’indennità di accompagnamento. Una misura INPS per disabili gravi che come vedremo è assolutamente particolare e diversa da qualsiasi altra misura destinata agli invalidi.

Accompagnamento 2022, di cosa si tratta

La misura si chiama accompagnamento perché è uno strumento che consente a chi ha delle disabilità piuttosto gravi e necessita di cure continuative e dell’assistenza di una persona terza, di ottenerne una. L’indennità di accompagnamento è quindi destinata solo a disabili gravi al 100%. Chi si chiede quali sono i requisiti per avere l’assegno di accompagnamento non può prescindere dal primo che è proprio l’invalidità grave al 100%. Sono le commissioni mediche per le invalidità civili ASL gli organi competenti in materia, quelli cioè che valutano, dietro domanda dell’interessato, il grado di invalidità da assegnargli. La domanda deve essere presentata con i canonici canali telematici dell’Istituto. Si parte come sempre con il modello SS3 dal medico curante. E poi si procede con Patronato tramite la domanda vera e propria di invalidità civile all’INPS.

Quant’è l’assegno di accompagnamento 2022 e novità 2023

In pratica il medico curante invia in maniera telematica il certificato medico dove elenca tutte le patologie e le problematiche di salute che ha l’invalido. Con la copia di avvenuta trasmissione del certificato medico, lo stesso viene recapitato per la presentazione della domanda di invalidità civile per il regolare accompagnamento. Non basta ottenere il 100% di invalidità per avere l’accompagnamento infatti la commissione medica delle ASL deve certificare che l’invalido ha bisogno di essere assistito quotidianamente da un soggetto terzo per lo svolgimento delle funzioni quotidiane normali.

Niente IRPEF, niente dichiarazione dei redditi e niente ISEE per l’assegno di accompagnamento

L’accompagnamento è una misura particolare perché nonostante è erogata dall’INPS, non è collegata assolutamente a questioni contributive o di lavoro precedentemente svolto dall’invalido. Ed allo stesso tempo non è collegata alle condizioni reddituali dell’invalido o della sua famiglia. Si tratta di una misura che non può essere pignorata, né tantomeno è assoggettata a tassazione. In pratica l’assegno di accompagnamento non fa reddito e su di esso non si versa l’IRPEF. Proprio per la sua natura esentasse la misura non entra nemmeno nell’ISEE.

Non essendo collegata a vincoli e limiti anche la domanda riguardo a quant’è l’assegno di accompagnamento 2022 come importi ha una risposta facile. È pari a 525 euro circa l’importo dell’assegno di accompagnamento per il 2022. E pare che da gennaio ci sarà un incremento anche per l’indennità di accompagnamento. La perequazione e l’adeguamento dei trattamenti, anche assistenziali all’inflazione porteranno ad un incremento piuttosto marcato anche dell’assegno di accompagnamento. Potrebbe davvero salire dell’8% anche l’accompagnamento da gennaio 2023. Oltre 40 euro di aumento anche se forse già da ottobre ci sarà un anticipo della rivalutazione di un 2% che verrà scontato dall’8% di gennaio.

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