Petrolio sotto i 50 dollari al barile. Quanto è probabile questo scenario?

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Sulle motivazioni alla base del recente ribasso del prezzo del petrolio abbiamo già ampiamente argomentato nel precedente report settimanale. Per chi ama le statistiche, siamo alla terza settimana consecutiva al ribasso per le quotazioni del petrolio. Un ribasso così prolungato non si vedeva da circa un mese. Una profondità del genere, invece, circa -20% in tre settimane, non si vedeva esattamente da un anno.

Questa volta il petrolio si è avviato a registrare la terza perdita settimanale consecutiva, con i prezzi che sono stati spinti al ribasso dal rallentamento della domanda in Cina a causa dei focolai di coronavirus nella seconda economia mondiale.

La situazione in Cina, infatti, sta diventando sempre più esplosiva e le tensioni sociali che stanno seguendo le restrizioni sempre maggiori potrebbero avere un impatto sul futuro del prezzo del petrolio.

Potrebbe essere questa la causa che porta il petrolio sotto i 50 dollari al barile?

Dal punto di vista delle serie storiche degli ultimi 20 anni ci stiamo avviando verso i mesi che sono quasi agli antipodi per quel che riguarda la probabilità che il prezzo del petrolio sia al rialzo.

A dicembre, infatti, c’è una probabilità del 65% di avere una chiusura mensile superiore all’apertura. Per gennaio, invece, questa probabilità scende al 45%.

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Petrolio sotto i 50 dollari al barile. Quanto è probabile questo scenario secondo l’analisi grafica?

Il petrolio ha chiuso la seduta del 25 novembre a quota 76,28 dollari, in ribasso del 2,15% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso del 4,92% rispetto alla chiusura settimanale precedente.

La tendenza in corso sul time frame giornaliero è ribassista e si avvia verso l’obiettivo più probabile successivo in area 70,79 dollari (II obiettivo di prezzo). La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 59,24 dollari (III obiettivo di prezzo). I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure giornaliere superiori a 82,34 dollari. In questo caso potrebbe essere probabile un ritorno sopra quota 100 dollari.

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Come da attese il prezzo del petrolio viaggia verso area 70 dollari. Qualora questo livello non dovesse tenere, allora il prezzo del petrolio potrebbe dirigersi verso la massima estensione ribassista in area 46,34 dollari.

I rialzisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura settimanale superiore a 88,14 dollari. In questo caso prenderebbe forza lo scenario rialzista indicato in figura dalla linea tratteggiata.

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